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Chiamatelo pure lavoratore del sesso, o più volgarmente "prostituto". È un ragazzo napoletano laureato in Giurisprudenza, praticante avvocato presso uno studio legale. Dopo un po' ha realizzato che la carriera intrapresa sarebbe stata costellata di fatiche, poche soddisfazioni e soprattutto poco denaro. Ecco perché ha deciso di diventare un vero e proprio gigolò, sfruttando la sua avvenenza fisica.

Adesso guadagna 150 euro per mezz'ora di lavoro. Cioè quanto guadagnava allo studio legale in un mese. Francesco Mangiacapra, la sua storia l'ha voluta raccontare in prima persona, dalla tribuna dell'associazione radicale Certi diritti. Si parlava di diritti del movimento gay e Francesco ha preso la parola, come racconta il quotidiano "La Stampa", per rivendicare il suo diritto di utilizzare il proprio corpo per guadagnare. "Non esiste vera libertà senza quella sessuale. Rivendico il diritto di usare il mio corpo per lavorare, come fanno gli scaricatori di porto e altre categorie", ha detto Francesco.