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Paperino, Belsedere, Fiumelatte sembrano i nomi di un cartone animato, in realtà sono solo alcuni dei luoghi dalle denominazioni più strane che si trovano in Italia. A questi paesi sono stati assegnati appellativi particolari, a volte per goliardia da parte degli abitanti dei luoghi, a volte per intitolazioni date a seguito di dominazioni straniere, o per strafalcioni linguistici. Nella lista ci sono anche due paesini siciliani, Donnadolce e Purgatorio. Donnadolce è la località situata nel comune di Comiso, mentre Purgatorio è una frazione di Custonaci, nel Trapanese. Ma la lista è lunga:

Altolà, Modena – Una frazione di Porta Cesareo in provincia di Modena.

Belsedere, Siena – Piccola frazione nella provincia di Siena, famosa anche per il suo vino.

Fiumelatte, Como – Prende il nome dall’omonimo fiume che è il più corto d’Italia (250 metri), le cui acque bianche richiamano il colore del latte.

Casa del Diavolo, Perugia – La leggenda vuole che la denominazione di questo luogo si attribuisca alla distruzione del paese, dovuta al passaggio delle truppe di Annibale. Secondo altri, invece, il nome si deve alla presenza di una casa di perdizione per briganti durante i tempi antichi.

Paperino, Prato – Il nome non nasce da una pellicola di Walt Disney, ma da Paperium, un legionario romano fondatore di una delle 45 ville che circondano il territorio pratese.

Pocapaglia, Cuneo – La piccola frazione nelle langhe Piemontesi, in provincia di Cuneo, è famosa non solo per il nome curioso, ma anche per le tenute vinicole che regalano ottimi vini da servire sulle tavole insieme alla Bagna Caudà.

Capracotta, Isernia – Nome che deriva dalla tradizione dei Longobardi, che erano soliti sacrificare una capra cotta come rito di buon auspicio. Il secondo comune più alto degli Appennini, nella provincia di Isernia, fu di ispirazione per grandi scrittori come Hemingway e De Amicis.

Strangolagalli, Frosinone – Comune italiano nella provincia di Frosinone, di sicuro non è un luogo tranquillo per i nostri amici pennuti. Le leggende si sprecano, fra le più suggestive vi è quella secondo cui i nemici attaccassero la città al cantar dei galli, e la popolazione, per evitare l’irruzione, decise di ammazzare questi poveri animali, salvando così il paese.