Due casi di avvelenamento da funghi in pochi giorni. Un'enormità, se si pensa che l'anno scorso in tutto furono 7. L'Ispettorato micologico dell'Asp 3 di Catania, a circa 3 settimane dall'avvio della stagione della raccolta, ha diffuso dati chiarissimi. Gli intossicati sono un 60enne di Pedara e una casalinga di Giarre. La donna pare avesse mangiato un fungo prima della cottura. Entrambi sono giunti al pronto soccorso del Cannizzaro di Catania, dove sono stati ricoverati e sottoposti a terapia, accusando gli stessi sintomi: vomito, forti dolori addominali e dissenteria.
"Si tratta di un caso tipico di intossicazione legata al consumo di funghi a pori rossi, appartenenti alla specie dei "Boletus luridus", non commestibili ma diffusi nella zona dell'Etna", spiega a "La Sicilia" Elena Alonzo, che dirige l'Ispettorato micologico provinciale, uno dei più efficienti nell'isola, dotato di sportelli decentrati e composto da 15 esperti micologi, tenuti costantemente aggiornati. A tal proposito, va detto che è possibile far ispezionare gratuitamente il raccolto dalle 8 alle 9 e per un'ora in più il lunedì e dopo i festivi.
"È il fai-da-te degli appassionati per uso privato che espone ai rischi sulla salute in quanto alcune varietà sono davvero simili e possono ingannare anche i sedicenti veterani, mentre quando siamo al ristorante o presso un rivenditore, muniti di certificazione, che è sempre bene richiedere, siamo al sicuro", fa giustamente notare la Alonzo.