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È morto Totò Riina. Il boss, che proprio ieri aveva compiuto 87 anni, si è spento alle 3.37 nel reparto detenuti dell'ospedale di Parma. Operato due volte nelle scorse settimane, era entrato in coma. Per gli inquirenti, nonostante la detenzione al 41 bis, era ancora il capo di Cosa nostra. Malato da anni, le sue condizioni erano molto peggiorate negli ultimi tempi, al punto da indurre i legali a chiedere un differimento di pena per motivi di salute.

Quando è stato chiaro che le sue condizioni di vita erano disperate, in ministro della Giustizia ha concesso ai familiari un incontro straordinario con il boss. Totò Riina stava scontando 26 condanne all'ergastolo per decine di omicidi e stragi tra le quali quella di viale Lazio, gli attentati del '92 in cui persero la vita Falcone e Borsellino e quelli del '93, nel Continente.

Totò Riina morto: l'ultimo processo per la trattativa Stato-Mafia

L'ultimo processo a suo carico era ancora in corso ed era sulla cosiddetta trattativa Stato-Mafia, nel quale era imputato di minaccia a Corpo politico dello Stato.

In carcere, la prima volta, entra che ha da poco compiuto 18 anni – spiega Ansa -. Un "battesimo" criminale precoce e un'accusa grave: l'omicidio di un coetaneo, durante una rissa, per cui viene condannato a 12 anni. Nato a Corleone il 16 novembre del 1930 da un famiglia di contadini – perderà presto il padre e il fratello, morti mentre cercavano di estrarre della polvere da sparo da una bomba inesplosa -, Totò Riina, morto la notte del 17 novembre 2017 nel reparto detenuti del carcere di Parma, fino ad allora ha alle spalle solo qualche furto.