L'11 maggio comincia il viaggio ecomulo 2016 alla riscoperta degli antichi grani siciliani. Quest'anno è cambiata la formula del viaggio e l'itinerario. I viaggi nel mondo contadino della Sicilia sono due e aumentano anche i viaggiatori e i muli coinvolti. I primi 4 viaggiatori partono l'11 maggio da Motta D'Affermo. Con Federico e Mirko ci sono Guido Vinci e Roselena Ramistella, appassionata di cavalli e fotografa che racconterà il viaggio, coi muli Giovanni, Paolo, Fidel ed Ernesto.
Da Motta l'itinerario si snoderà per Palazzo Adriano attraversando sulle Madonie i paesi di Castelbuono, Polizzi Generosa, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Geraci Siculo, Tusa, Valledolmo, Castronovo di Sicilia, Prizzi, Palazzo Adriano. Come sempre, Ecomulo è legato alla terra e quello del 2016 è un viaggio nel nome dei grani antichi di Sicilia e per la rivoluzione che parte dalla terra. Una marcia che vuole sottolineare l'importanza che sta assumendo la coltivazione dei grani antichi di Sicilia, contro le direttive degli organismi comunitari UE che impongono, in larga parte, l'utilizzo dei grani certificati delle multinazionali.
Durante il viaggio Ecomulo lascerà ai contadini, ai pastori, agli allevatori, alla gente dell'entroterra un volantino per informare sulle prospettive del lavoro legale alla terra, per motivare i giovani a non rinunciare alla vita nelle campagne ma anche per fare arrivare la loro voce alla città e per rappresentare i loro problemi alle istituzioni.
Il secondo viaggio partirà da Capizzi. I muli Peppe e le sorelle Kessler porteranno in groppa Enrico Cerniglia, 24 anni, di Monreale, di professione maniscalco, e Giacomo Mancuso Fuoco, 46enne di Capizzi, vigile urbano ed esperto di antiche tradizioni contadine. Enrico e Giacomo copriranno il versante orientale della Sicilia passando per Agirà, Ramacca, Palagonia, Vizzini, Caltagirone, Capizzi.
Ecomulo 2016 coprirà i due itinerari nel corso di 12 giorni di marcia, come sempre attraverso sentieri, mulattiere, trazzere e ippovie alla scoperta della Sicilia più antica, per difendere la terra e il grano di Sicilia.