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Eleonora Abbagnato, da Palermo al successo internazionale: “Sono siciliana e sono un vulcano”

Eleonora Abbagnato si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera. La ballerina palermitana vanta nel suo curriculum il prestigioso ruolo di étoile all’Opéra di Parigi. Dal 2015 dirige il corpo di ballo dell’Opera di Roma e, naturalmente continua a ballare, senza tralasciare la famiglia: il marito Federico Balzaretti, figlie e figli.

L’intervista a Eleonora Abbagnato

“Sono siciliana e sono un vulcano”: comincia così l’intervista rilasciata al Corriere. La danza è entrata nella vita di Eleonora Abbagnato molto presto: “Mamma aveva un negozio d’abbigliamento a Palermo e, non avendo dove lasciarmi, al piano di sopra c’era la scuola di danza di Marisa Benassai, mi lasciava lì. A 4 anni ero già attaccata alla sbarra”. Quindi lo stage a Montecarlo, all’età di 10 anni.

“Poco dopo Marisa mi disse che a Palermo veniva Roland Petit, il grande coreografo, per La Bella Addormentata. Cercava una bambina. A 14 anni sono entrata alla scuola dell’Opéra di Parigi. Unica italiana. Il livello era molto alto, la direttrice, Claude Bessy, mi disse, vediamo se resisti. Fu Carla Fracci a incoraggiarmi a studiare fuori”.

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Eleonora Abbagnato e Federico Balzaretti

Non è stato facile vivere così presto la distanza da casa: “Non c’erano i cellulari. Ricordo come fosse oggi la cabina telefonica. Io ero socievole, chiacchieravo con le altre allieve, mi attardavo nei corridoi. Così ero sempre l’ultima in fila indiana davanti alla cabina. E non riuscivo sempre a telefonare. Alle nove di sera dovevamo spegnere la luce, tutte a dormire”.

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Dalla carriera alla vita privata, Eleonora Abbagnato parla anche dell’amore con Federico Balzaretti e del loro primo incontro: “È avvenuto a cena da me a Palermo, c’era anche mio padre. Ci siamo frequentati, dopo un anno mi ha chiesto la mano, nella mia casa di Parigi, a Montmartre. Aveva acceso non so quante candele. Io temevo che prendesse fuoco tutto. Ho detto subito sì, hai visto mai che non me lo chiedeva più (ride, ndr)”.

Redazione