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ImmagineL’ernia iatale è un disturbo che interessa lo stomaco, che invece di rimanere al di sotto del diaframma, si sposta verso l’alto, invadendo la zona del torace. La “breccia” di passaggio è un foro nel diaframma detto iato esofageo. In genere le pareti di questa struttura sono ben aderenti all’esofago. A volte però succede che quest’apertura finisca per rilassarsi o dilatarsi, favorendo la risalita di una piccola porzione di stomaco nel torace. TIPI: Esistono diversi tipi di ernia iatale: ernia da scivolamento, che è la più diffusa, spesso nelle persone obese o in sovrappeso, in cui una parte dello stomaco e esofago si spostano verso l’alto, nello iato esofageo, provocando un reflusso gastroesofageo (si tratta di un’ernia reversibile, spesso anche senza necessità di intervento); ernia paraesofagea o da arrotolamento, che è il tipo più problematico e raro di ernia iatale. In questo caso, lo stomaco e l’esofago rimangono fermi nelle loro posizioni, mentre una parte di stomaco forma un’ernia che rimane compressa tra la parete dello iato e l’esofago, col rischio di compromettere l’apporto di sangue allo stomaco; ernia mista, caratterizzata da entrambe le forme di ernia precedentemente descritte.

ERNIA IATALE 1CAUSE E FATTORI DI RISCHIO: Da un punto di vista strettamente medico, l’ernia iatale è da ricondurre ad una fragilità congenita del collagene dei tessuti interni, caratteristica che si verifica maggiormente col passare dell’età, non a caso la maggioranza dei pazienti che soffrono di ernia iatale da scivolamento, ha un’età superiore ai 50 anni. Tra i fattori di rischio: dieta scorretta, occupazione sedentaria, obesità, indumenti troppo stretti, sforzi fisici prolungati, tosse cronica, forti traumi, stress, assunzione di stupefacenti. In moltissimi casi, l’ernia iatale non provoca disturbi. SINTOMI: Isintomi sono suddivisibili in 3 categorie: digestivi (digestione difficoltosa, rigurgito, eruttazione e bruciori retrosternali; in alcuni casi stipsi, diarrea, dolori in sede epigastrica, più comunemente nota come “bocca dello stomaco”, più raramente vomito); cardiorespiratori(dispnea, episodi improvvisi di brachicardia o tachicardia, angina pectoris, vertigini, collasso);generali (quadro anemico dovuto a malassorbimento gastrico o a lesioni della mucosa gastroesofagea con conseguenti perdite ematiche).

ERNIA IATALE 2DIAGNOSI: Il medico di base, in funzione dei sintomi descritti, indicherà all’assistito unaconsulenza presso un gastroenterologo, che avrà bisogno di esami strumentali per fare un’accurata diagnosi: una radiografia del tratto digestivo superiore (eseguita dopo l’assunzione di una sostanza gessosa, il bario, che evidenzia il tratto gastrointestinale superiore(duodeno)); la gastroscopia (attuata con l’utilizzo di un endoscopio. Il medico passa un tubo sottile e flessibile, alla cui sommità è posta una telecamera, in gola, esofago e stomaco, per controllare lo stato di infiammazione e gli eventuali segni di micro-ulcerazioni). Spesso i sintomi legati all’ernia iatale, nello specifico il dolore che si irradia nel torace, possono far pensare anche a patologie di altra natura, pertanto, dopo i suddetti test, potrà essere chiesto al paziente anche un controllo cardiologico o pneumologico per fugare ogni sospetto. Nello specifico, bastano: Rx torace e ECG (elettrocardiogramma). Terminati gli esami diagnostici, compresi di emocromo completo, il gastroenterologo formulerà una diagnosi precisa e una terapia personalizzata per il paziente trattato.

CURA: La terapia iniziale consiste nell’utilizzare semplici accorgimenti (sottoporsi ad una dieta equilibrata seguita necessariamente da un medico specialista, diminuire o sospendere l’assunzione di nicotina, evitare le grandi abbuffate, evitare di coricarsi o compiere lavori pesanti nelle 2-3 ore successive al pasto, evitare farmaci come FANS, tranquillanti, sedativi, evitare abiti particolarmente stretti, dormire con la testa sul cuscino, col lato più alto dalla parte del capo, evitando il sonno coi cuscini sotto la pancia ecc.). La terapia medica si basa su antiacidi (per ridurre l’acidità gastrica), su farmaci deputati ad aumentare la protezione della mucosa esofagea; ma i farmaci servono solo per ridurre la sintomatologia. Essendo l’ernia iatale un’alterazione anatomica, i farmaci servono solo per attenuare i sintomi, mentre l’unico sistema per ottenere una completa guarigione sta nell’intervento chirurgico che, ripristinando una corretta anatomia della giunzione gastro-esofagea, riposizione ed ancora alla cavità addominale l’esofago distale (porzione terminale dell’esofago) e, se necessario, sutura e ristruttura i pilastri dei diaframma. L’intervento viene eseguito in laparoscopia, praticando un certo numero di piccoli fori nell’addome e introducendo una telecamera che consente di osservare il campo operatorio su di un monitor o schermo e con un certo numero di particolari strumenti che possono essere manovrati dall’esterno.

Caterina Lenti

MeteoWeb