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Nuova eruzione dell’Etna con fontana di lava, cenere e boati

Il vulcano siciliano non si placa: aggiornamenti del 15 marzo 2021.

  • Ancora un’eruzione dell’Etna, che ha ripreso ieri sera l’attività stromboliana.
  • Si è verificato il tredicesimo parossismo in un mese.
  • L’attività è stata accompagnata da una fontana di lava e boati: i dettagli.

L’Etna continua a dare spettacolo. Il vulcano siciliano ha trascorso una notte agitata, dando vita al tredicesimo parossismo in un mese. Gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo, hanno osservato una ripresa dell’attività stromboliana al cratere di Sud-Est, accompagnata da un incremento del tremore vulcanico. I puntuali aggiornamenti sono seguiti quotidianamente con attenzione, non soltanto da quanti vivono alle falde del gigante siciliano. Vediamo insieme i dettagli della nuova eruzione dell’Etna.

Nella tarda serata di ieri, domenica 14 marzo, poco dopo le 23 l’attività stromboliana al cratere di Sud-Est è passata a fontana di lava. A causa del cielo nuvoloso, però, non è stato possibile osservare a pieno tale attività. Il vulcanologo Boris Behncke, a tal proposito, ha spiegato: «Spesso in mezzo alle nuvole, è stato uno spettacolo sublime – e molto rumoroso». Intorno alle 3 di notte l’attività di fontana di lava al Cratere di Sud-Est si è conclusa. Secondo l’ultimo aggiornamento pubblicato, persiste una moderata attività stromboliana e la colata lavica che si espande lungo il versante occidentale della Valle del Bove continua ad essere alimentata. Ecco gli altri dati.

Dal punto di vista sismico l’ampiezza del tremore vulcanico si è ridotta riportandosi su valori medi. La sorgente del tremore risulta in prossimità del cratere di Sud-Est, ad una profondità di 2500 metri sul livello del mare. L’attività infrasonica si è riportata sui livelli precedenti l’attività. L’analisi dei dati clinometrici per l’evento parossistico ha mostrato variazioni in diverse stazioni, con valori massimi cumulati (inferiori a 3 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano. Foto: INGV Vulcani.

Redazione