Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

ETNA - 2 dicembre 2013 - ph. Piero Romano

Sono state 19 le eruzioni parossistiche nell’ultimo anno e oltre 40 gli episodi di fontana di lava in tre anni nel recente periodo eruttivo dell’Etna, iniziato a gennaio 2011 e del quale traccia oggi il bilancio l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV). A segnare la nuova “ricarica” del vulcano in corso, i fenomeni esplosivi con lancio di materiale roccioso essenzialmente vecchio, strappato dalle pareti dei condotti, insieme a frammenti di nuovo magma in risalita; alcuni di questi eventi provenienti da un cratere nato qualche anno prima sul basso versante orientale del cono del Cratere di Sud-Est, per cedimento del terreno, chiamato poi “pit crater”, cratere a pozzo.
Etna - Foto di Massimiliano Marchese - Eruzione del 5 gennaio 2012L’Etna si e’ ridestato un anno e mezzo dopo la conclusione dell’ultima eruzione significativa sull’alto versante orientale (13 maggio 2008-6 luglio 2009).
Gia’ nel 2010 vi era stata una graduale ripresa dell’attivita’ ai crateri sommitali, in tutto quattro: il Cratere di Nord-Est (che e’ anche la punta piu’ alta del vulcano a 3330 metri sul livello del mare), la Voragine, la Bocca Nuova, e il piu’ giovane, nato nel 1971, il Cratere di Sud-Est. Dopo due piccoli episodi di attivita’ “stromboliana”, esplosioni con lancio di brandelli di lava incandescenti, osservati il 23 dicembre 2010 e il 2-3 gennaio 2011, il “pit crater” ha eruttato piu’ decisamente nella tarda serata del 12 gennaio 2011, producendo alti getti di lava fluida (fontane di lava) e una colata che si e’ riversata sull’alto versante sud-orientale del vulcano.
Etna da Floresta il comune più alto della Sicilia. Foto Sebastiano LandroDal cratere si e’ alzata una colonna di gas e frammenti di roccia vulcanica (materiale piroclastico: cenere e lapilli) che ha raggiunto un’altezza di alcuni chilometri sopra la cima dell’Etna; il vento ha spinto questa nube verso sud, dove il materiale piroclastico e’ ricaduto sul suolo, coprendolo con uno strato di cenere e lapilli neri. Un evento particolarmente energetico ma di breve durata con la fase piu’ intensa di soli 40 minuti circa, conosciuto come “episodio di fontana di lava” o “parossismo”.
Eventi di questo tipo sono frequenti all’Etna: nel 1977-1978 il cratere di Nord-Est ha prodotto 23 parossismi, altri 22 al cratere di Sud-Est nel 1989-1999, 66 nel 2000, 15 nel 2001, e 7 nel 2007-2008. Come in passato, anche il parossismo del 12 gennaio 2011 e’ stato seguito da una lunga serie di eventi simili: 17 nel 2011 (18 se si comprende il primo del 12 gennaio), 7 nel 2012, e 13 fra febbraio e aprile 2013. Il 26 ottobre 2013, ha ripreso questa attivita’ episodica, con finora 6 parossismi, l’ultimo dei quali lo scorso 2 dicembre.

Foto Gaetano ScarpignatoL’accumulo di grandi quantita’ di materiale piroclastico grossolano, spesso sotto forma di bombe vulcaniche con diametri di diversi metri, intorno alla bocca eruttiva, durante ogni parossismo, ha determinato la nascita di un nuovo cono vulcanico, che gia’ a settembre 2011 ha raggiunto un’altezza di 110 m sopra la sua base, appoggiandosi sul fianco orientale del vecchio cono del Cratere di Sud-Est. Tre mesi dopo, il cono ha raggiunto i 150 metri, e nella primavera del 2012, e’ cresciuto altri 40 metri. Durante i 13 parossismi nella primavera del 2013 il cono ha raggiunto i 240 metri. Il cratere che sovrasta il cono e’ stato informalmente battezzato “Nuovo Cratere di Sud-Est” per distinguerlo dal vecchio, distante circa 350 metri a ovest. Molti degli episodi di fontana di lava fra febbraio e aprile 2013, ma anche quello del 23 novembre 2013, sono stati insolitamente violenti, causando ricadute pesanti non solo in termini di lapilli ma anche di frammenti di roccia fino a 50 centimetri di diametro in zone spesso frequentate da escursionisti, a circa 5-6 chilometri di distanza dal cratere.