News

L’Etna dà spettacolo, la lava sgorga dalla nuova bocca: gli aggiornamenti

L’Etna “inaugura” la stagione estiva e torna a dare spettacolo. Dopo due mesi e mezzo di quiete, nella seconda settimana di maggio sono emersi segni di una riattivazione del Cratere di Sud-Est del vulcano siciliano, con un aumento di emissioni di gas e sporadiche emissioni di cenere. Gli aggiornamenti e cosa sta succedendo.

L’Etna dà spettacolo: cosa sta succedendo

I puntuali aggiornamenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ci offrono un quadro molto dettagliato della situazione. ‘A Muntagna, così come la chiamano affettuosamente i siciliani, è un vulcano sempre sotto controllo. Nel mese di maggio è tornato a dar spettacolo.

Come spiega un approfondimento a firma di Boris Behncke e Gianfilippo De Astis, dopo due mesi e mezzo di tranquillità, si sono osservati segni di una riattivazione del Cratere di Sud-Est dell’Etna nella seconda settimana di maggio.

Leggi anche

Dal Veneto alla Sicilia per produrre i vini del vulcano: Tommasi sbarca nei territori dell’Etna

Le emissioni di cenere sono diventate più frequenti e abbondanti nella giornata del 12 maggio, giornata in cui si è aperta una frattura eruttiva sull’alto fianco meridionale del cono. Da qui ha cominciato a uscire un  flusso lavico molto viscoso e lento.

Nei giorni successivi, la colata lavica si è progressivamente espansa. In un primo momento si è diretta verso la Valle del Leone, e, nella serata del 16 maggio, sul ripido versante della Valle del Bove, sopra Monte Simone.

Leggi anche

Spettacolare anello di vapore sull’Etna: Madre Natura incorona ‘a Muntagna

Nel pomeriggio del 17 maggio, il fronte lavico attivo aveva raggiunto una quota di circa 2300-2400 m s.l.m. Nel mattino successivo, però, si è arrestato, a causa della formazione di nuove diramazioni della colata a monte.

Dal 14 maggio si è osservato anche un leggero aumento dell’attività esplosiva, caratterizzata da un’alternanza fra emissioni di cenere con rari getti incandescenti e attività stromboliana “pulita”, cioè senza cenere. L’attuale attività del Cratere di Sud-Est dell’Etna, precisa l’INGV, si discosta notevolmente da quella degli ultimi 18 mesi.

Non esibisce, infatti, i violenti fenomeni esplosivi che hanno caratterizzato la lunga serie di episodi parossistici di dicembre 2020 – febbraio 2022. Somiglia, invece, alla prolungata fase di attività al medesimo Cratere di Sud-Est avvenuta tra gennaio ed aprile 2014.

In quell’occasione, nel 2014, una colata di lava è stata emessa da una bocca sul fianco orientale del cono, mentre l’attività stromboliana si è concentrata alle bocche sommitali del Cratere di Sud-Est.

Gli aggiornamenti

Nell’ultimo bollettino sull’Etna dell’INGV si legge che a partire dalla tarda serata del 17 maggio si è generato un nuovo flusso lavico dalla bocca effusiva di quota 3250 m s.l.m.

Questo flusso si affianca alla colata principale che, durante la mattina del 18 maggio. risulta essere in graduale raffreddamento, come evidenziato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza.  In particolare, il fronte lavico più avanzato, localizzato a quota di circa 2300 m s.l.m., nei pressi di M.te Rittmann, è in raffreddamento.

Le osservazioni eseguite durante un sopralluogo di terreno realizzato alle ore 9 del 18 maggio, hanno evidenziato che il fronte più avanzato del nuovo flusso lavico si trova ad una quota di circa 2700 m s.l.m. in Valle del Leone. Prosegue, infine, in modo discontinuo e con intensità variale, l’attività esplosiva Stromboliana al Cratere di Sud-Est. Foto Copernicus-2 European Space Agency.

Redazione