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Nel mese di aprile del 2015 i due inviati di Striscia La Notizia Fabio e Mingo furono sospesi dalla trasmissione. La vicenda, per alcuni aspetti, è rimasta avvolta dal mistero: da entrambe le parti sono arrivate dichiarazioni ma, di fatto, non è mai stato chiaro quale sia stato il motivo della "rottura" tra i due e il tg satirico. La vicenda è finita in tribunale e gli inviati hanno convocato ieri una conferenza stampa per fare alcune precisazioni. 

Ecco cosa ha riportato Today.it: 

Ci sono state denunce reciproche. Abbiamo sempre sostenuto che tutti i servizi rappresentavano dei fatti effettivamente verificatesi; in alcuni casi è capitato che – in accordo con la produzione – ci fosse una rappresentazione scenica di fatti veri" ha detto il legale Fabio Verile nel corso dell'incontro riportato da TvBlog: "Molti dei soggetti ascoltati dalla procura di Bari hanno avvicinato Fabio e Mingo per riferire di aver deposto in un clima di terrore e di soggezione. In particolare il più stretto collaboratore della dottoressa Ginefra, titolare delle indagini, Gianluca De Stefano (agente di Polizia giudiziaria), ha ascoltato testimoni che hanno riferito di cose molto gravi che si sono verificate.

L'avvocato ha poi letto quanto i soggetti ascoltati in Procura avrebbero riferito in merito alle parole che De Stefano avrebbe rivolto loro e sulle indagini ha affermato: «Ci sono elevate possibilità che siano state falsate». Il legale ha annunciato una denuncia presso la Procura e ha precisato come non sussisterebbe l'accusa da parte di Striscia di aver inventato i servizi realizzati. Dal canto loro, Fabio e Mingo hanno dichiarato: «Perché Ricci non ci ha difeso? Perché ha difeso Greggio per il caso di Guardia di Finanza, perché ha difeso Luca Abete dopo il cui servizio un padre di famiglia si è suicidato e noi no? Loro sono stati protetti, Fabio e Mingo no. Due pesi e due misure. Stiamo parlando di gag comiche!».