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Giunto alla sua seconda edizione, il festival Dissidanza è frutto di una riflessione “dal basso”. Da chi, appunto, per la danza, viaggia, si confronta, ritorna per fare di Palermo un polo che attragga chi crea, chi esplora e non dà niente per scontato. Saranno quattro i paesi coinvolti (Italia, Francia, Polonia e Austria), in un programma esplorativo e condiviso.

Un festival inaspettato, un ritorno convinto a Palermo

“La connessione tra territorio e danza contemporanea apre una riflessione molto articolata su come il pubblico si avvicina a questo mondo. In questi anni – dice Giovanni Zappulla – la compagnia che dirigo ha viaggiato e viaggia parecchio, facendo parte di importanti progetti europei. Come avvicinare i luoghi, le persone che li abitano, alla danza è oggetto di indagine che stiamo portando avanti insieme ai nostri partner. Gli spettatori non possono essere una parte secondaria, come è stato per troppo tempo, hanno importanza nel processo creativo che è sorpresa, scoperta. E Palermo ha tutte le carte di regola per diventare un polo internazionale della danza contemporanea”.

Il programma: temi, i protagonisti, le esplorazioni danzate

Venerdi 21 ottobre

Si comincia domani, venerdì 21 ottobre alle 19.30, allo Spazio Tre Navate (Cantieri Culturali alla Zisa) con un evento che è insieme una rassegna di videodanza e un’azione che coinvolge pubblico, danzatori, giornalisti e tutti quanti vogliano partecipare. Si chiama Viral Visions Multiplier Event e prende le mosse dal progetto europeo Viral Visions, che ha visto la compagnia Zappulla DMN, unica italiana, confrontarsi con partner da tutto il continente su come il pubblico recepisce la danza contemporanea, su come formare e attirare nuovi spettatori e avvicinarli a un mondo che non può più permettersi di essere autoreferenziale.

Dopo i video di Audrey Desbois (Tic tac, le petit point bleu), Emma Cianchi (Hic et nunc), Body architects (They feel like home) e Safwane Sejouk (Improvisation emergency), le immagini lasceranno il posto a una conferenza ludico-sperimentale che sarà insieme un’intervista collettiva e un gesto danzato condiviso: una sperimentazione aperta che unisce movimento, parole e video e che confluirà nel progetto Viral Visions.

Alle 20.45, sempre allo Spazio Tre Navate, aprirà le performance Silence della compagnia Artgarage di Pozzuoli (coreografia, installazione e costumi Emma Cianchi; concept Emma Cianchi e Dario Casillo; live Sound design Dario Casillo ed Eugenio Fabiani; video creazione Gilles Dubroca).
Uno spazio bianco, ampio, silenzioso, definito dalle azioni dei performer intenti a percepire sé stessi in relazione all’altro. Un continuo cercarsi e sorreggersi fatto di intrecci vorticosi e dinamiche crescenti, un flusso di danza elegante e potente, ma allo stesso tempo dolce e raffinato, dà vita al suono. La coreografia crea un paesaggio sonoro che interagisce e sorprende, i movimenti incontrano suoni sempre differenti.

A seguire, ecco la Compagnia Zappulla DMN di Palermo, con Memories from the future (coreografia Giovanni Zappulla; danzatrici Annachiara Trigili, Roberta D’Ignoti e Roberta Xafis; musica 7ª Sinfonia in La maggiore op.92 di Beethoven).
Uno spettacolo creato per essere una credibile rappresentazione visiva della sinfonia di Beethoven, intrecciando il movimento alla partitura musicale come se ne facesse parte. Tre donne, legate da una relazione che è dato allo spettatore immaginare, vivono un percorso emotivo scandito in quattro momenti che corrispondono ai quattro movimenti della sinfonia. In questo tempo sono chiamate a viaggiare nella profondità della propria coscienza: dal ricordo personale a ciò che questo implica a livello subconscio, dalla presa di consapevolezza dei meccanismi invalidanti alla ricerca dell’estasi dell’unione mente-corpo.
Tre gli spettacoli in scena per il secondo e ultimo giorno del Festival Internazionale Dissidanza.

Sabato 22 ottobre

Sabato 22 ottobre alle 20.45, ancora allo Spazio Tre Navate, aprirà la Compagnia Vialuni di Ajaccio (Francia) con Terre-Ciel/Percée (coreografia- concept: Michèle Ettori e Fabien Delisle).
Siamo di fronte all’infinito: la storia di tutte le isole. Due personaggi sognano sul Mediterraneo, tentativo poetico di collegare attraverso l’immaginario, in cui il gesto danzato accorcia le distanze con quello che ci è estraneo.

Segue la compagnia polacca Hotelhoko, movement makers collective (Varsavia) con Extinction: REplay (concept, regia, drammaturgia e costumi Agata Życzkowska; coreografia Agata Życzkowska e Mirek Woźniak; performance Agata Życzkowska, Mirek Woźniak e Karina Szutko; musica Agata Życzkowska e Karina Szutko).
Estinti dal mondo: la tigre del Caspio, la pantera della nebbia taiwanese, il leopardo dell’Amur, lo squalo bruno. Extinction: REplay è una coreografia blu per tre corpi. Uno sguardo ottimista al futuro del nostro pianeta: alcuni di noi sopravviveranno.
La performance tocca i temi della paura di scomparire dalla Terra e di come sopravvivere vivendo in gruppo.

Chiude l’edizione 2022 di Dissidanza la Francia con Playlist, assolo della Compagnia Pedro Pauwels di Montauban (concept e interpretazione Pedro Pauwels; coreografie Hafiz Dhaou e Aïcha M’Barek, Richard Adossou, Eléonore Didier, Anthony Egea, Jean Gaudin, Sylvain Groud, Marcos Malavia, Béatrice Massin, Fabio Lopez; creazione luci Emmanuelle Staüble; costumi Marie-Christine Franc).
Playlist inizia con una semplice domanda: quale canzone ha segnato la tua adolescenza?
La scrittura: la canzone, le sue parole, la sua coerenza, la sua costruzione musicale, tante componenti che spesso tendiamo a immaginare semplici, se non semplicistici. Tuttavia, in un’opera di creazione coreografica contemporanea, trovare la giusta distanza per non essere nella parodia, la patina, la narrazione, non è qualcosa di facile. Il significato delle parole ma anche la temporalità (una durata di pochi minuti) rendono l’esercizio più complesso: come trovare i componenti delle coreografie corrette in così poco tempo? Come trovare il tuo posto creatore in una costruzione già forte di significato? Come porsi davanti a un «oggetto popolare», senza cadere nel populismo?

Il Festival internazionale Dissidanza è supportato dalla Commissione Europea, dall’assessorato alle Culture del Comune di Palermo e dall’Institut Français di Palermo.