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Commedia sì, ma anche “favola civile” che racconta l’amore in tutte le sue declinazioni. È così che Ficarra e Picone descrivono il loro “Santocielo“, nuovo film che uscirà al cinema il 14 dicembre. L’attesa è tanta e, stando alle prime indiscrezioni, le aspettative non saranno deluse.

Il duo siciliano ha raccontato qualcosa in più in un’intervista a Italpress, cominciando dalla trama: “È il nostro film di Natale, una commedia, una favola che racconta le gesta di Aristide e Nicola. Aristide un angelo e Nicola un professore di matematica”.

“Aristide, interpretato da Valentino, viene incaricato di una missione speciale: deve dare una seconda opportunità al mondo e far arrivare il nuovo Messia, lui é incaricato di scendere sulla terra con il potere magico che gli viene trasferito direttamente da Dio nella sua mano e, toccando il ventre della prescelta, della nuova Madonna, dovrà insufflare nel grembo materno il nuovo Messia”, dice Salvo Ficarra.

Una scena di “Santocielo”

Le vicende si evolvono nel pieno stile della “commedia degli errori“: “Purtroppo per una serie di eventi toccherà me e metterà incinto me”.

“In questa commedia siamo tutti molto umani”

“Metterò non solo ”incinto” un uomo ma metterò ”incinto” un uomo del figlio di Dio, succederanno una serie di cose per cui a scalare e un po’ a valanga questo problema riguarderà tutte le persone che ci circondano. Ci sono le due protagoniste femminili, Barbara Ronchi e Maria Chiara Giannetta, che verranno coinvolte da questo problema che dará anche modo di riflettere e pensare al mondo femminile”, aggiunge Valentino Picone.

“Voi non lo sapete – ironizza Picone – ma Ficarra é in un certo senso molto sensibile, lo vedete così…guardatelo, uno non se lo aspetta sensibile, umano, che si preoccupa del prossimo, tutto questo lo cambierà la gravidanza. Io sono biondo non pensando a Barbie ma a Nino D’Angelo, l’ho chiamato e gli ho detto: mi potresti prestare il caschetto di quando eri giovane? Me lo ha messo e io sono diventato il biondissimo Aristide, questo angelo che ha la fissa del canto”.

Il personaggio di Dio è interpretato da Giovanni Storti, del celebre trio Aldo, Giovanni e Giacomo: “Ci ha regalato una partecipazione straordinaria, interpreta un Dio molto umano in questo film che noi amiamo particolarmente – sottolinea Ficarra -, in questa commedia siamo tutti molto umani a partire da Dio, a tutti gli angeli fino a scendere giù”.

Santocielo è una “favola civile”

“Abbiamo cercato di raccontare cos’é l’umanità, questa cosa meravigliosa della gravidanza che purtroppo a noi uomini non é dato vivere, é una condizione femminile e, attraverso il film, abbiamo avuto l’occasione di poter parlare di cosa é la donna, che cos’é lo status femminile, di cosa é la famiglia, i diritti e l’amore”. Una favola civile, la chiama così Valentino Picone, in cui si parla dell’amore “in tutte le sue declinazioni, partendo dal massimo amore: un bambino che nasce. Possiamo rassicurare tutti quelli che conoscono il nostro percorso che abbiamo affrontato con molto rispetto e garbo la religione, quello che viene fuori é un Dio che é sicuramente molto piú avanti rispetto a certi umani”.

Il film é stato girato in Sicilia, ma la vicenda é ambientata in un “non luogo”, cioè potrebbe essere ovunque, come spiega Ficarra: “non diciamo mai dove siamo, é una storia che nella sua assurdità potrebbe capitare in qualunque parte del mondo perché é una metafora. Io sono nei panni di una donna gravida e, anche se per finzione, é stato bellissimo, é stata una bellissima esperienza che mi ha aiutato a comprendere meglio le problematiche che può affrontare una donna”.

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