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Il tribunale di Torino ha condannato due coniugi egiziani emigrati in Italia nel 2015 per maltrattamenti nei confronti di quattro dei cinque figli, tutti minorenni all'epoca dei fatti. Padre e madre sono stati condannati a 3 anni e sei mesi e dovranno risarcire i figli con 10mila euro ciascuno.

Tre sorelle e un fratello sarebbero stati frustati con il filo elettrico sui palmi delle mani e legati alle sedie per punizione. Il pm aveva chiesto per il padre “Violento e manesco” 5 anni e eper la madre definita dall’accusa “succube e istigatrice”, tre anni e sei mesi.

Come riporta La Stampa:

Le accuse  
Secondo la ricostruzione della procura i ragazzini erano costretti a frequentare controvoglia una scuola araba a Torino durante il weekend, dovevano svegliarsi all'alba per pregare, non potevano utilizzare Internet e Facebook. Le ragazze dovevano indossare il velo pur non condividendolo. E stare zitte altrimenti “la mamma lo avrebbe detto a papà e sarebbero state botte”. 
 
Avanti cosi, per anni, tra silenzi e anime graffiate dalla violenza.  
Fino a quando una di loro, a scuola, sviene una volta. E ricapita pochi giorni dopo. Viene ricoverata in ospedale e si sfoga con un’insegnante: “Piuttosto che tornare a casa preferisco morire” le dice. Era maggio 2015. 
Scattano le indagini, gli assistenti sociali iniziano la complessa trafila che porta – stavolta in breve tempo – ad allontanare i ragazzi dal nucleo familiare con del Tribunale dei Minori.