Va in onda da mercoledì 11 settembre, su Canale 5, la nuova fiction “I fratelli Corsaro”, con Beppe Fiorello nel ruolo del giornalista Fabrizio Corsaro. Un ruolo inedito per l’attore che, da sempre, interpreta personaggi che hanno fatto la storia: da Domenico Modugno a Salvo D’Acquisto, dal pescatore Salvatore Lupo, che ha testimoniato sul naufragio di Portopalo nel 1996, al calciatore Valentino Mazzola simbolo del ‘Grande Torino’ e moltissimi altri. Nella serie “I fratelli Corsaro“, tratta dai romanzi di Salvo Toscano “interpreto un ruolo meno eroico, meno con la schiena dritta e meno spocchioso”, dice Fiorello all’Adnkronos.
Al centro della storia, un intreccio di delitti e passioni movimenta le vite dei due fratelli protagonisti, Fabrizio (Fiorello) e l’avvocato Roberto (Paolo Briguglia). Sono due personalità agli antipodi, ma la loro unione si rivela fondamentale per risolvere i casi più complessi. Nonostante i frequenti battibecchi i Corsaro si sostengono a vicenda, uniti da un legame fraterno inossidabile e la loro tenacia e il loro acume investigativo li condurranno alla risoluzione di ogni enigma.
“Qualcuno ha scritto che mi sono ispirato a mio fratello Rosario, ma non è così”, spiega Fiorello. “In realtà preso spunto da mio cugino, vero ‘fimminaro‘ come Fabrizio Corsaro. Lui era il John Travolta della nostra famiglia, bello come il sole”, ricorda l’attore. “Del rapporto tra me e mio fratello – prosegue – c’è il sentimento della fratellanza e, per una volta, ho provato cosa significhi essere il fratello maggiore e provare quel senso di paternità, che esce fuori quando perdi il padre troppo presto, come è successo nella mia famiglia”.
Il progetto “è nato da una mia lettura dei romanzi ed ho deciso di trovare un produttore per realizzare la serie forse perché mi faceva rivivere dei pezzi di vita”. A fare da sfondo alle indagini dei fratelli Corsaro c’è Palermo. “Il mio timore era che fosse un racconto di una Sicilia stereotipata, invece non lo è. Da siciliano ci rimango male quando vedo il contrario”, dice Fiorello. Ed è per questo che “tutti i giorni sul set ci dicevamo ‘non spingiamo l’acceleratore su certe espressioni'”. ‘Il risultato?’ “Una Palermo così come è davvero oggi“, conclude.
“Palermo l’ho conosciuta meglio da grande. Sono potuto stare lì quattro mesi e poi anche qui la Sicilia è protagonista come in Stranizza d’amuri“, racconta Fiorello a LaPresse, riferendosi alla sua opera prima da regista. “Palermo l’ho conosciuta grazie alla serie, ma l’ho conosciuta meglio anche grazie a Paolo che mi ha invitato ogni tanto a visitarla”, conclude, rivolgendosi a Briguglia, che sottolinea: “Nei fratelli Corsaro si affrontano anche dei temi sociali: l’occupazione, il lavoro della donna, la Sicilia con tutti i suoi disagi e i suoi pregi. L’ecologia, l’inquinamento, l’ambiente. La realtà e la contemporaneità entrano pienamente nei temi affrontati da questa serie“.