Abiti in vendita online a prezzi stracciati e con la dicitura "Made in China". In fotografia sono fantastici. Ma quando l'agognato pacco arriva a casa, la sorpresa può essere spiacevole. Non a caso su Facebook sorgono pagine di donne indignate per aver sognato un abito da principessa e aver ricevuto invece una fregatura.

Il business legato a questi megastore di abiti è gigantesco. E, ovviamente, frutta milioni di dollari a un ristrettissimo gruppo di imprenditori cinesi che spediscono in tutto il mondo milioni di pacchi contenenti abiti non conformi alla descrizione sul sito.

Una vera e propria truffa raccontata da BuzzFeed in una lunga e articolata inchiesta, dalla quale emerge che la maggior parte di questi siti fanno capo a una singola azienda cinese che nel solo 2014 ha fatturato oltre 200 milioni di dollari vendendo abiti di plastica spacciati per seta o cotone o "che puzzavano di composti chimici al punto da non poter essere indossati".

Le foto degli abiti spesso sono rubate dalle riviste o dai cataloghi di moda. E ora le acquirenti si ritrovano sui social network, su pagine Facebook e gruppi come "Vittime di Dress Lily" in cui mettono in guardia altre possibili vittime "fashion".

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