Uno sguardo colmo di stupore quello di due ex gemelli siamesi quando si vedono per la prima volta faccia a faccia. Per 13 mesi dalla loro nascita non si erano mai potuti vedere in viso e lo hanno fatto per la prima volta a quasi sei settimane dall'intervento chirurgico che li ha separati. Jadon e Anias McDonald, da Ottawa, Illinois (Stati Uniti), erano gemelli siamesi attaccati per la testa; dopo 27 ore in sala operatoria e sei settimane di terapia intensiva possono finalmente guardarsi negli occhi per la prima volta e la loro reazione è commovente. A immortalarli mamma Nicole. "Per oltre 13 mesi ho sognato questo momento", le sue prime parole su Facebook.

I due bimbi si trovavano in una condizione clinica estremamente rara: il cosiddetto craniopagus parasiticus è infatti una rarissima malformazione congenita, che costituisce un caso particolare dei gemelli siamesi. Il corpo di un gemello non è sviluppato o lo è solo in parte, riducendosi, nella maggior parte dei casi, a una testa unita a quella del gemello sviluppato. È una situazione che si presenta ogni due milioni e mezzo di nascite. Per le statistiche americane il fatto che Jadon e Anias siano arrivati ai 13 mesi di vita è sorprendente: circa il 40% dei gemelli craniopagus viene abortito. Di quelli che nascono, un terzo non supera le 24 ore di vita.

Tra quelli che sopravvivono, infine, l'80% corre il rischio di morire prima dei due anni se i piccoli non vengono separati. E, ancora, nella separazione uno (o entrambi i gemelli) potrebbe subire complicazioni nello sviluppo. Tra Jadon e Anias il più delicato è proprio quest'ultimo, per il quale la ripresa risulta piuttosto lunga e complicata.

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