Avevano progettato i loro colpi con molta attenzione, ma non avevano previsto che ad incastrarli sarebbe stato un selfie dopo la rapina in banca. Sono scattate le manette per tre catanesi, due uomini di 49 e 30 anni ed una donna di 27 anni, accusati di aver messo a segno due rapine a Firenze e di aver tentato un altro colpo a Calenzano.

La squadra mobile di Firenze è riuscita a rintracciarli, grazie anche agli autoscatti che i rapinatori si scattavano dopo i colpi. Le indagini hanno consentito di ricostruire i loro movimenti: la tecnica era sempre la stessa. Prendevano un'auto a noleggio e ne rubavano un'altra nei pressi dell'obiettivo, per recarsi nelle vicinanze della banca da rapinare.

Qui, era la donna a fare da apripista: entrava negli istituti di credito con il volto coperto da occhiali da sole e minacciava i cassieri con un taglierino. In seguito, faceva il suo ingresso anche il complice, con il volto coperto. Il colpo di Calenzano, avvenuto il 13 dicembre scorso, è l'unico a non essere andato a segno, mentre gli altri due, avvenuti pochi giorni dopo, hanno fruttato un bottino di 8.000 e 15.000 euro in contanti.

Gli agenti delle forze dell'ordine hanno effettuato controlli sui cellulari di uno dei malviventi, fermato dopo l'ultimo colpo in un controllo della polizia stradale sull'A1: proprio qui è stato trovato uno dei selfie dopo la rapina in banca, dove due dei rapinatori appaiono con passamontagna in testa e pollice alzato.