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La 28enne italiana Carlotta Portieri, che viveva e lavorava in Cina, è morta dopo un volo dal diciannovesimo piano di un palazzo nel sud-ovest del paese. E adesso tutti i giornali ipotizzano che la morte della figlia di un ex assessore del Comune di Adria, in provincia di Rovigo, non sia un incidente. La giovane insegnava italiano in una scuola e da poco l'aveva raggiunta anche il suo compagno, Stefano Sagredin, attivista del comitato ambientalista contro la Coimpo, ditta trattamento rifiuti di Adria.

Sarebbe stato Stefano a trovare Carlotta dopo la caduta. Disperati i familiari della giovane in Italia, che attendevano il suo ritorno a casa entro luglio, come dice il papà, Andrea Portieri. Sul caso indagano le autorità cinesi insieme al consolato italiano. Aperte tutte le piste. Il compagno è stato sentito a lungo dalla polizia, che sta cercando di ricostruire gli ultimi momenti di vita della ragazza.

I genitori di lei sono in contatto con l'ambasciata italiana per raggiungere al più presto la città cinese. Carlotta si era trasferita in Cina subito dopo la laurea in Lingue e istituzioni economiche giuridiche dell'Asia e dell'Africa Mediterranea. "Mia figlia adorava viaggiare", ricorda il padre. Per la tesi Carlotta aveva scelto l'argomento "Internazionalizzazione e performance d'impresa nei mercati emergenti: il caso della ceramica italiana in Cina".