Ogni anno in Sicilia decine di migliaia di ettari di bosco vengono distrutti dai roghi. Gli incendi dei boschi sono sempre dolosi. Che fine fanno gli alberi divorati dalle fiamme? Ai Giardini del Massimo, il ristorante del Teatro Massimo di Palermo, hanno avuto un’idea per dare nuova vita a quelle piante e dare un segnale in nome della tutela dell’ambiente. Gli alberi bruciati nel rogo di Portella della Paglia, sopra Monreale, sono diventati gli alberi di Natale che decoreranno i Giardini del Massimo per queste feste natalizie. L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palermo, al Teatro Massimo.
Marco Betta: “Un canto di speranza per il futuro”
A fare gli onori di casa è stato Marco Betta, Sovraintendente del teatro palermitano. Per Betta, “i teatri dell’arte sono sempre un inno alla vita. E siamo felici oggi che dentro il Teatro Massimo, grazie ai Giardini del Massimo, ci sia questo momento fondamentale di risveglio anche dell’identità artistica rispetto al grande tema dell’ecologia. Gli alberi bruciati sono un paradigma di quello che può essere un percorso innovativo e positivo della nostra società, non solo verso il riciclo, ma soprattutto per sensibilizzare sul tema dell’ecologia e del rispetto dell’ambiente. Tutto il pubblico che popolerà il Teatro Massimo ai Giardini del Maschio. Per noi anche questo è un canto di speranza per il futuro”.
L’iniziativa è stata realizzata dal Consorzio “I Giardini del Massimo”. Giuseppe Biundo spiega le ragioni di questa iniziativa. “Abbiamo voluto ridare vita invece a ciò che l’uomo ha distrutto. L’uomo realizza opere meravigliose, ma sa anche distruggere – racconta Biundo – e dentro questo tempio di bellezza vogliamo riportare e ridare vita a ciò che l’uomo ha distrutto, ossia gli alberi barbaramente incendiati nel rogo di Portella della Paglia. Sono diventati alberi di Natale e così gli abbiamo ridato vita. Questa iniziativa vuole anche sensibilizzare il prossimo e per scongiurare che nel futuro avvengano questi scempi”.
Lagalla, questo è il vero spirito natalizio
All’evento ha partecipato anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Il primo cittadino del capoluogo di regione ha sottolineato il carattere innovativo ed educativo dell’evento. “sono veramente e positivamente meravigliato da questa idea che mi piace molto – ha spiegato Lagalla – perché è una narrazione ma anche una narrazione della volontà di recuperare e di ricucire nel territorio la ferita del disastro ecologico e quindi senza consumo di nuovi alberi, ma con l’utilizzo di alberi destinati a essere dismessi. Così si è recuperato il senso del Natale coniugandolo con l’educazione alla salvaguardia dell’ambiente. Bene, complimenti. Sarà un’idea che in Comune cercheremo di copiare perché si fa bene quando si copia bene e questo è qualcosa che merita di essere copiata.
Scarpinato: “Uno degli alberi più belli che abbia mai visto”
Il Teatro Massimo è il tempio della cultura palermitana. E la cultura va declinata con turismo, agroalimentare e tutela dell’ambiente per rilanciare l’economia dell’isola. La parola all’assessore regionale Francesco Paolo Scarpinato: ”Siamo qui al Teatro Massimo per un’iniziativa straordinaria. Stiamo dando nuovamente valore a qualcosa che l’uomo ha distrutto. Questo è un albero meraviglioso. Per me questo è uno degli alberi più belli che abbia mai visto nella mia vita. Quello che l’uomo distrugge è sotto gli occhi di tutti e con questa iniziativa, dei Giardini al Teatro Massimo, viene dato finalmente un segnale indelebile di cambiamento”.
Alberi bruciati donati dal Corpo Forestale
Gli alberi di Natale dei Giardini del Massimo sono stati donati dal Corpo Forestale della Regione Siciliana. Per Giovanni Salerno, comandante del Corpo, l’evento “è una testimonianza sicuramente di vicinanza alle politiche di tutela dell’ambiente. Questa manifestazione è un simbolo, una testimonianza sul valore della tutela degli alberi.
“Per contrasto a incendi c’è chi rischia la vita”
Infine, uno strappo allo spirito natalizio. Questa iniziativa è importante perché non va dimenticato che per combattere i roghi nei boschi c’è gente che rischia la vita. Lo ricorda Salvatore Di Salvo, dirigente del Servizio Antincendio in Sicilia: “per spegnere i roghi nei boschi c’è gente che rischia la vita. E’ successo lo scorso autunno, quando un Canadair impegnato nelle operazioni di spegnimento antincendio a Linguaglossa, in provincia di Catania, è precipitato due persone che si adoperavano per la difesa dei boschi hanno perso la vita. Questa iniziativa va nella direzione giusta: è un messaggio chiaro all’opinione pubblica per la difesa dell’ambiente”.