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I carabinieri hanno indagato per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione due uomini di Montemaggiore Belsito e una donna originaria di Trabia, ma residente a San Nicola l'Arena: si tratta di Vincenzo Scaccia (in foto), 64 anni, Domenico Runfola, 50 anni, e Giovanna Guagenti, 31 anni. Quest'ultima avrebbe anche costretto un cliente a consegnarli 700 euro minacciando di raccontare il suo vizietto alla moglie.

Dalle indagini è emerso un fiorente giro di prostituzione nei comuni di Cerda, Montemmagiore Belsito e Trabia, con donne del Palermitano e dell'Est Europa e profili Facebook che pubblicizzavano falsi "centri massaggi". Scaccia, finito ai domiciliari con braccialetto elettronico, avrebbe fatto lavorare una ragazza di nazionalità romena e una donna del luogo, procurando i clienti e avendo una percentuale sugli incassi.

L'uomo «Avrebbe anche una pistola – spiegano dal Comando provinciale – detenuta abusivamente, che ha mostrato ad una delle due prostitute che voleva ribellarsi. In casa sono stati trovati pallottole calibro 38»; per questo è stato anche indagato per detenzione abusiva di armi ed estorsione. Per Runfola è scattato l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, mentre per Guagenti il divieto di dimora. La donna avrebbe svolto attività di prostituzione in un "centro massaggi" da lei gestito e avrebbe inoltre costretto un cliento a darle 700 euro, terrorizzandolo con la minaccia di raccontare tutto alla moglie e sostenendo di essere stata messa incinta da lui.