Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Il direttore Francesco Costa: «Vedere il Teatro di Taormina stracolmo è stata una emozione grandissima. È stata una celebrazione dell’universalità della musica»
Un viaggio nella musica “tout court” in compagnia di una delle voci più celebri e apprezzate al mondo, valorizzata dall’eccellenza del Coro Lirico Siciliano.
I due concerti di Andrea Bocelli al Teatro Antico di Taormina, svoltisi venerdì 30 e sabato 31 agosto, sono stati senza dubbio tra gli eventi principe dell’estate siciliana. Il teatro, stracolmo in ogni ordine di posti, ha accolto un pubblico eterogeneo, accorso da ogni angolo del pianeta.
«Questi due concerti – ha spiegato Francesco Costa, direttore del Coro Lirico Siciliano – sono stati un’ulteriore occasione per presentarci al grande pubblico. Essere stati coinvolti, dopo il successo del nostro Festival dei Teatri di Pietra, non può che farci piacere. Esibirsi con Andrea Bocelli per un pubblico così appassionato, poi, è stata una grande emozione».
La prima parte dello spettacolo è stata un susseguirsi di arie celebri da vari autori. L’orchestra in residence si è presentata eseguendo il romantico intermezzo della Cavalleria Rusticana. Sempre dal capolavoro di Mascagni, in seguito all’entrata in scena di Bocelli, è stato proposta “Viva il vino spumeggiante”: un’esecuzione brillante, con la quale il tenore e il Coro hanno fatto subito breccia nel cuore del pubblico per poi proseguire con la verdiana “Di quella pira”.
Dopo l’entrata in scena del soprano Zuzana Markova sono state proposte alcune arie di Gounod. La cantante ha dapprima interpretato “Je veux vivre”, mentre Bocelli si è confrontato con “L’amour, l’amour” prima di duettare con lei in “Nuit d’hymeneè”.
Il Coro Lirico è invece stato assoluto protagonista di un appassionante “Va Pensiero”, mentre Bocelli è rientrato in scena poco dopo nei panni del Duca di Mantova, intonando la celebre “La donna è mobile” dal Rigoletto di Verdi. Le romantiche note pucciniane di “O Soave Fanciulla” da “La Boheme” hanno invece caratterizzato il secondo duetto Bocelli–Markova. Gran finale di questa prima parte è stata la coinvolgente interpretazione del “Brindisi” della Traviata con la quale il Tenore, il Soprano e il Coro hanno strappato un lunghissimo applauso a una platea in visibilio. Lo stesso Bocelli, da parte sua, non ha mancato di ringraziare i presenti e ha omaggiato la presenza in platea durante la prima del collega Marcello Giordani, il tenore augustano da poco reduce dal successo della “Tosca” prodotta proprio dal “Coro Lirico Siciliano” e andata in scena nei Teatri Antichi di Taormina, Siracusa e Tindari.
Dopo una pausa di circa venti minuti, il concerto è ricominciato sulle note di Ennio Morricone. L’Orchestra e il flautista Andrea Griminelli hanno eseguito un estratto dalla colonna sonora del film “Mission”. Bocelli è invece ritornato sul palcoscenico in un delicato omaggio al Cigno catanese Vincenzo Bellini (Meco all’altar di Venere) per poi condurre il pubblico in Spagna: dapprima nei giardini del Palazzo Reale del re Filippo II con “Aranjuez” e poi nella città andalusa di “Granada”, con l’omonima canzone di Agustín Lara. In seguito è stata la volta di un altro strumentale con flauto solista dedicato a Morricone (un medley da alcune celebri colonne sonore).

Il Coro Lirico Siciliano è tornato protagonista insieme ad Andrea Bocelli nelle song “Voglio Vivere Così” e “’O Sole Mio”. Su quest’ultima ha danzato la ballerina Brittany O’Conor. L’ingresso della pop-guest Ilaria della Bidia ha invece fatto svoltare la scaletta verso brani più contemporanei. Dopo una appassionata “What a Wonderful World” la cantante ha duettato con Bocelli in “If Only”, “Can’t help falling in love” e una delle canzoni più note del repertorio pop di Bocelli: “Canto della terra”. Il vero gran finale, tuttavia, è arrivato con i tre “encores”: “Funiculì Funiculà”, “Con te partirò” e “Nessun Dorma”. Tre brani tra di loro diversi ma universalmente noti, che Bocelli ha voluto affrontare insieme al Coro lasciando il segno nella memoria dei presenti e ricordando il vero valore dell’universalità della musica.