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Attenzione ancora alta in Sicilia per la guerra in Sicilia. Si parla di "antenne accese e sorveglianza massima con sistema di allerta Defcon uno". È quanto scrive "BlogSicilia", che come tutti gli altri giornali sta facendo il punto sulla situazione. Anche il Muos, per la prima volta, entra nelle operazioni, con uno stato di allerta militare "da guerra". In particolare, sono state accese tutte le 19 antenne del sistema con satelliti puntatiu su Siria, Turchia e Russia. Su "BlogSicilia" si legge:

Per il Muos è il battesimo del fuoco e intorno alla base il sistema di sicurezza e sorveglianza è altissimo. Pattuglie a terra e pattuglie in aria per difendere la base che è un nodo strategico informativo. Se il Muos spia e controlla via satellite, i mezzi americani che spiano da vicino, invece, sono droni e aerei senza pilota. Anche ieri e oggi (dopo i decolli di tre giorni fa) voli intensificati da Sigonella, la base Usa che sorge fra le province di Catania e Siracusa.

Non trapelano notizie sulle missioni ma i decolli sono diventati frequenti. La popolazione dell’area, però, sembra abituata. Ha già vissuto altre crisi, prima fra tutte quella della guerra nel Golfo. La Sicilia, dunque, pienamente coinvolta da un punto di vista logistico nella crisi in Siria. Anche Augusta fa da base di rifornimento logistico navale. Si tratta del porto europeo con bacini di adeguate dimensioni più vicino all’area delle operazioni nel Mar Rosso e dunque i rifornimenti partono da lì. Anche ad Augusta sorveglianza aumentata e sistema di sicurezza incrementato.