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Il pubblico ministero di Messina Pietro Vinci ha chiesto la condanna all’ergastolo e dieci mesi di isolamento diurno per il tunisino Faouzi Dridi. L'uomo è accusato dell’omicidio della moglie 33enne Omayma Benghaloum (leggi qui), mediatrice culturale tunisina uccisa nella sua abitazione con un bastone al culmine di una lite il 4 settembre 2015.

Un delitto dettato da motivi di gelosia e per il fatto che dal matrimonio non erano nati figli maschi, ma solo quattro femmine. Lui voleva tornare in Tunisia e lei non ne voleva sapere, per questo litigavano continuamente. In apertura di udienza, Dridi ha chiesto perdono per il suo gesto. La donna lavorava presso l'ufficio stranieri della questura di Messina ed era benvoluta da tutti.