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Piloni di viadotti in cattive condizioni, svincoli bui e pericolosi, asfalto che lascia a desiderare e alcune colonnine per la richiesta di soccorso fuori uso. Sono solo alcuni dei problemi che da tempo immemore affliggono l’autostrada A19 Palermo-Catania. Danni infrastrutturali riparati in modo temporaneo con continui cantieri provvisori che prevedono la chiusura di una carreggiata o lunghe deviazioni. E così il flusso veicolare di auto e mezzi pesanti diventa enorme, invadendo peraltro le strade di paesi talmente piccoli che non possono smaltire adeguatamente una mole di traffico tanto grande.

Il direttivo dell’associazione "Nessuno Resti Indietro", si legge su "BlogSicilia", ha percorso il tratto di autostrada che da Catania porta a Palermo e viceversa. "Un intervento resosi necessario in seguito alle segnalazioni che abbiamo ricevuto da parte dei cittadini letteralmente inferociti per i problemi che devono affrontare tutte le volte che percorrono la più importante strada della Sicilia", spiegano.

Una struttura che attraversa l’intera isola e dove i pilastri sono stati costruiti 30 anni fa con la tecnica del cemento armato precompresso. Dall’inaugurazione del 1975 a oggi la Palermo-Catania non è cambiata di molto. "Ho riscontrato nei pressi di Agira e vicino allo svincolo di Resuttano grosse criticità strutturali. Le stesse che riguardano la corsia che passa davanti a un noto complesso commerciale e che per un ampio tratto è priva di segnaletica stradale orizzontale", dice il presidente Ernesto Calogero. Non solo, perché "l’asfalto lascia a desiderare in più punti e le gallerie sono male illuminate. I continui lavori in corso, poi, deviano il traffico e formano rallentamenti. Cosa succederà in futuro se in questa strada i pendolari saranno costretti a pagare pure il pedaggio? Senza voler entrare nel merito, chi ha le responsabilità di questo impianto deve intervenire immediatamente perché la mobilità sta alla base dello sviluppo della Sicilia".