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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha posto la sua firma sulla legge di riforma della scuola. "La buona scuola" per la quale Matteo Renzi ha condotto una battaglia, dunque, ha completato l'iter necessario e tra pochi giorni verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Come si legge sull'Ansa, il premier gongola:

Gli analisti dicevano che la riforma della scuola era morta. Nel giro di due mesi abbiamo portato a casa la legge come stiamo per portare a casa la riforma della Pa. Noi questo Paese lo cambiamo, piaccia o non piaccia.

Di ben altro umore le associazioni studentesche. In particolare Uds e Link promettono battaglia. A detta loro la firma di Sergio Mattarella

è ingiusta, considerando anche i profili di incostituzionalità della legge. Dopo mesi di cortei, occupazioni, proposte alternative e scioperi è assurdo che non si sia fatto un passo indietro. Da settembre renderemo le scuole ingovernabili. Renzi non ha compreso l'entità della resistenza che metteremo in campo. Il movimento della scuola ha già dimostrato di essere maggioritario nel Paese e non si fermerà.

Mattarella avrebbe fatto bene ad ascoltare le voci della protesta, invece di legittimare l'autoritarismo di Renzi. Il Governo con questa legge risponde soltanto agli interessi delle imprese, dei presidi-manager e alle logiche valutative degli Invalsi. Le scuole dovranno diventare 'imprenditrici' per autopromuoversi recependo fondi dal territorio e saranno palestre di clientelismi, autocrazia e assenza di diritti per studenti e lavoratori.