La splendida cornice delle isole Pelagie ha fornito ancora una volta uno dei bellissimi spettacoli che solo la natura può offrire. Da qualche ora è infatti cominciata la schiusa delle tartarughe Caretta Caretta sulla spiaggia Pozzolana di Ponente a Linosa, la seconda isola dell’arcipelago per grandezza dopo Lampedusa. Cominciata lunedì 28 agosto alle 4 del mattino circa, sono già nati circa 30 esemplari di tartarughine, ma a quanto pare il numero è destinato a crescere perché le schiuse delle uova in genere possono durare diversi giorni. Ad annunciarlo è stato Stefano Nannarelli, responsabile del Centro di recupero tartarughe marine di Linosa, gestito da Cts e Hydrosphera.
“Monitoriamo la spiaggia di Linosa dal 1994”, ha dichiarato il naturalista romano Nannarelli. Continuando: “Ma questo caso è particolarmente interessante perché la tartaruga che ha deposto le uova il 15 luglio è verosimilmente al suo primo parto, non era marcata, e potrebbe essere una delle tartarughe nate proprio qui nel 1994, tornata qui per deporre”. Sarebbe davvero una curiosità niente male quest’ultima, a quanto sottolinea il responsabile. Che ha aggiunto qualche dettaglio: “Il carapace era lungo 70 centimetri, le dimensioni minime per la maturità sessuale. Non possiamo al momento dire quanti saranno i nascituri, ma questa specie mediamente depone un centinaio di uova per nido. Questo è uno dei siti storici in Italia: solo lo scorso anno abbiamo avuto 5 nidificazioni”.
La tartaruga della specie Caretta Caretta è la tartaruga marina più comune del mar Mediterraneo, nonostante sia ormai fortemente minacciata e a rischio estinzione sui nostri territori. In estate, nei mesi più caldi quindi, a giugno, luglio ed agosto, maschi e femmine si ritrovano al largo delle spiagge dove le seconde sono probabilmente nate. Come sembra sottolineare quest’ultima schiusa a Linosa, le Caretta Caretta hanno infatti un'eccezionale capacità di ritrovare la spiaggia di origine, dopo migrazioni in cui percorrono anche migliaia di chilometri. Alcuni studi hanno dimostrato che le piccole appena nate sono capaci di immagazzinare in qualche modo le coordinate geomagnetiche del nido ed altre caratteristiche ambientali che consentono il ricordo e il futuro ritorno sul luogo d’origine.