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Forse non tutti lo sanno, eppure le isole Egadi non sono soltanto un vero e proprio paradiso naturale, ma sono anche all'anvanguarda nella protezione dell'ambiente. In questa Area Marina Protetta, che è la più grande d'Europa con i suoi 54.000 ettari, sono stati infatti avviati alcuni importanti progetti (grazie anche alla sponsorizzazione dell'azienda Rio Mare), destinati a: 

  • Favorire la pesca sostenibile e impedire quella illegale, attraverso la posa di "dissuasori" delle reti a strascico;
  • Tutelare le specie marine in pericolo, con un Centro studi per la tartaruga Caretta caretta e un altro per la foca monaca.

Isole Egadi: tre progetti per l'ambiente

Il progetto più importante riguarda la messa in acqua di 40 dissuasori della pesca a strascico, praticata illegalmente nelle zone dell'area protetta. La riserva marina delle Isole Egadi è un vero e proprio polmone verde da tutela, che comprende la più grande prateria di Posidonia oceanica del Mediterraneo (pianta acquatica molto preziosa). I dissuasori sono dei cubi realizzati in un particolare tipo di cemento a zero impatto ambientale: le reti si impigliano e si strappano su alcuni uncini, che tuttavia non le trattengono, evitando rischi per le imbarcazioni. 

Il secondo progetto riguarda il monitoraggio della foca monaca, specie esclusiva del Mediterraneo, protetta e ormai rarissima, che ha da tempo abbandonato questa zona. Qui, tuttavia, è stata documentata la presenza di una femmina adulta: il progetto finanzia la gestione dell'Osservatorio Foca Monaca, che si trova nel Castello Monumentale di Punta Troia, a Marettimo, e prevede l'acquisizione di foto-trappole, da posizionare nelle grotte dell'arcipelago delle isole Eolie. 

Ultimo dei tre progetti è il Centro di Recupero e Primo Soccorso per le tartarughe marine di Favignana, alla cui gestione cooperano WWF e Legambiente. Le tartarughe curate vengono registrate e marchiate, così da poter ricostruire i loro spostamenti. 

Foto in evidenza: Cristina Pongetti – Marettimo