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Fonte: Adromobile – La mappa del gusto

 

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La birra artigianale nasce grazie a sapienti mastri birrai che la producono rispettando le tradizionali tecniche, con cui è possibile ritrovare in ognuna di queste birre sapori, odori e fragranze unici ed esclusivi.
Partendo da Messina, farete la prima tappa aSinagra, piccolo centro medievale. Vi sposterete poi a San Marco d'Alunzio, antichissimo borgo dall’enorme richiamo culturale, Sant'Agata di Militello, paese natale dello scrittore Vincenzo Consolo, Santo Stefano di Camastra, nota per la produzione di ceramiche artistiche, per giungere infine a Tusa. Il percorso delle birre artigianali vi svelerà le qualità di un prodotto non convenzionale.

 

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La birra artigianale, di norma, è una birra non filtrata, né pastorizzata. Procedimenti, questi, che sono invece necessari nella produzione delle birre industriali per garantirne una lunga conservazione. Sempre a differenza dalla produzione industriale, le birre artigianali vengono realizzate utilizzando ingredienti genuini e di altissima qualità, prodotte senza l’utilizzo di surrogati, additivi chimici o conservanti da parte di esperti mastri birrai che le realizzano in quantità limitate e spesso direttamente nei brewpub, negozi o ristoranti dove vengono servite.
Si può affermare che la birra artigianale nasce dalla passione di sapienti artigiani che la producono utilizzando materie prime fresche che esalteranno in maniera unica ed irripetibile la fragranza, l’aroma e le caratteristiche sensoriali ed organolettiche del prodotto, una volta finito.
 
Essendo la birra artigianale prodotta e consumata localmente, accade di frequente che alcuni degli ingredienti utilizzati per aromatizzarla o darle un gusto particolare siano alimenti tipici delle località dove viene realizzata. Nascono così interessanti e stuzzicanti incontri tra gli elementi base della birra, come il malto d’orzo, il malto di frumento o il luppolo ed altri insospettabili frutti della terra.
 
In Sicilia, sono molti gli esempi di birre artigianali che nascono dall’unione con alcuni prodotti tipici della terra siciliana o semplicemente dalla passione per le cose genuine.
Naturalmente, nel caso delle birre aromatizzate da prodotti siciliani, gli agrumi, ma non solo, la fanno da padrone.  E sono numerosissime anche le tipologie di birre preparate senza la combinazione con alimenti particolari, ma le cui fragranze e sapori sono il frutto di ingredienti genuini elaborati utilizzando procedimenti naturali con un pizzico di innovazione e la volontà di creare qualcosa di unico. 
Ad alta o bassa fermentazione, dal corpo robusto o medio-leggero, amare o dal sapore dolce, dall’aroma fruttato, floreale o agrumato, con colori che vanno da un biondo brillante a un denso scuro che ricorda quasi il caffè, l’assortimento è ricchissimo e sono quasi infinite le possibilità di scelta che si prestano quindi ad ogni tipo di palato.
Il tratto che contraddistingue tutte le birre artigianali è la genuinità e l’alta qualità degli ingredienti utilizzati, la grande passione per la birra e soprattutto per il processo artigianale della sua produzione, l’innovazione e la creatività nel trovare combinazioni sempre stimolanti e originali tra i diversi ingredienti, la grande cura e la sapienza messe in campo durante tutte le fasi della lavorazione. Tutto questo dà vita a dei piccoli capolavori alcoolici che non hanno nulla da invidiare al vino, ma che possono, al contrario, vantare un sapore originale, unico ed irripetibile, un sapore spesso dalle mille sfumature, che porta con sé qualità, fragranze, colori e profumi con delle caratteristiche impossibili da riprodurre nelle birre industriali.
 
Dove è possibile assaggiare il prodotto: 

La Pinta Siciliana – Birra Irias (scopri di più)
Via Rosmarino n. 84,
98070 Torrenova (ME)
0941-785710; 328-1241181; 393-1377161

Birrificio Epica (scopri di più)
Zona Artigianale c/da Filippello
98069 – Sinagra (Me)
333 4056644; 333 2278492; 333 3173272

La Brasserie – Ristorante Birreria
V. Baldisseri, 54
98076 Sant'Agata Di Militello (ME)
0941 1903078; +39 329 5712808

 

 

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Sinagra, nota anche come la Perla dei Nebrodi, è un piccolo centro medievale in provincia di Messina. È contornata dal verde dei Monti Nebrodi in cui è immersa e dalle acque cristalline del torrente Naso. Sparsi lungo il suo territorio cittadino troviamo numerose fontane antiche e palmenti. Attorno a questi, sono stati creati dei percorsi che consentono di esplorare siti storici dall’indiscutibile valenza culturale. Tra gli altri siti di interesse, è da segnalare la Chiesa Madre di San Michele Arcangelo, costruita in un periodo antecedente al sedicesimo secolo.

 

Sant’Agata di Militello (Me) è un comune facente parte del Parco Regionale dei Nebrodi che, con i suoi 86.000 ettari, costituisce la più grande area naturale protetta della Sicilia. Fu città natale di Vincenzo Consolo, nella cui opera Il sorriso dell’ignoto marinaio ne descrive minuziosamente il castello: si tratta del Castello Gallego, costruito durante la seconda metà del 1600. Edificio possente che sorge su un’altura rocciosa, si rivolge da un lato all’antico centro cittadino, dall’altro alla costa, dove lo sguardo può ammirare un panorama mozzafiato che spazia da Cefalù a Capo d'Orlando, senza escludere le isole Eolie. Il castello è il risultato di diverse fasi edilizie: fu costruito intorno a un’ampia corte alberata ornata da platani centenari e ingloba al suo interno delle torri cilindriche di età medievale. 
Al suo interno, risalendo una scala a chiocciola in pietra, si raggiunge il piano superiore dove si trovano gli ambienti della residenza nobile, i saloni di ricevimento, il giardino pensile e gli appartamenti riservati al principe, Luigi Gallego, già Marchese, poi nominato Principe di Sant’Agata.
Di rilevante importanza storica sono anche i diversi palazzi gentilizi presenti sul territorio cittadino: tutti presentano al loro interno pregevoli stucchi di stile liberty e tardo barocco.

 

San Marco d’Alunzio, provincia di Messina, fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia, per la sua rilevanza artistica e storica.

Il comune, oltre ad una storia millenaria, può infatti vantare, tra i suoi monumenti eretti durante le numerose dominazioni che si sono succedute sul suo territorio, ben ventidue chiese, quattro musei, quattro biblioteche ed un tempio greco dedicato ad Ercole. Tutte opere che suscitano un notevole interesse culturale e turistico.
Indiscutibile luogo di attrazione principale è il Tempio di Ercole, edificato nel IV secolo a.C. Durante il XVII secolo, la cella che lo costituiva venne adattata a Chiesa Madre e dedicata a San Marco Evangelista. Successivamente, inoltre,  venne aggiunta una facciata, il cui portale esibisce motivi e decorazioni barocche. Ad oggi, rimane la sola cella, tradizionalmente zona sacra riservata ai sacerdoti.
Altro monumento di particolare interesse è la Chiesa di S. Salvatore, considerata tra i più bei monumenti della cittadina; in essa spicca il monumentale frontale composto da un’articolata composizione marmorea: due colonne rotonde sormontate da capitelli compositi e piedistalli arricchiti di stemmi gentilizi. L’interno, ricco di decori e affreschi, ospita pregevoli arredi lignei, nonché il busto della regina Margherita di Navarra.
Notevole fascino culturale suscitano anche i ruderi del Castello Normanno. Edificato nell’XI secolo, nel corso dei secoli ricoprì diverse funzioni: da centro amministrativo e di governo durante il periodo Normanno, fu, in seguito, prigione di stato e, poi, municipio. Numerosissimi, infine, i reperti archeologici conservati alMuseo Comunale San Teodoro e risalenti alle varie dominazioni greche, romane, bizantine, arabe, normanne e aragonesi che si sono succedute nel territorio nel corso dei secoli.

 

 

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Santo Stefano di Camastra, in provincia di Messina, è noto in Sicilia soprattutto per la sua produzione artigianale di ceramiche artistiche. La lavorazione dell’argilla è, infatti, a Santo Stefano, una tradizione la cui origine si perde nei secoli.
Comune facente parte del comprensorio del Parco dei Nebrodi, annovera tra i suoi monumenti principali la Chiesa Madre, dedicata a S. Nicolò di Bari, patrono del paese.
Il Santuario del Letto Santo è un altro luogo particolarmente affascinante; Chiesa parrocchiale dedicata alla S.S. Croce di Cristo e sede del Monastero di S. Stefano di probabile origine normanna, esso domina su un'ampia fascia della costa tirrenica e i boschi del Parco dei Nebrodi; dal piazzale antistante sono visibili sia la Rocca di Cefalù che Capo d'Orlando. Il Palazzo Trabia fu costruito dal Duca di Camastra alla fine del XVII secolo e sorge a 80 metri sopra il livello del mare su una naturale e suggestiva terrazza. Al suo interno si trovano dei pregevoli affreschi sui soffitti e raffinati pavimenti in maiolica decorata. Inaugurato nel 1994 dopo anni di lavori e restauri, attualmente è sede del Museo della Ceramica, centro propulsore di attività culturali, ospita una mostra permanente di ceramiche artistiche siciliane nonché una mostra internazionale della ceramica, che ogni anno ad agosto accoglie numerosi artisti provenienti da tutto il mondo. 
Il palazzo si affaccia, inoltre, su una piazza dove è possibile ammirare la Fontana dei Leoni.
Interessante e originale, poi, l’opera dell’artista Totò Bonanno, nota come il Muro di Federico: si tratta si un muro artistico di notevoli dimensioni, 60 metri di lunghezza ed oltre 400 metri quadrati di superficie. Posto all'ingresso del paese, dal lato di Messina, è composto da un susseguirsi di immagini e di figure ispirate ai Normanni ed in particolare a Federico II.

 

Fondata su un territorio dove anticamente sorse la città greca di Alesa Arconidea, la città di Tusa, Messina, conobbe nel corso dei secoli il succedersi di vari insediamenti, ognuno dei quali ha lasciato traccia del suo passaggio. Il comune, partendo dalla costa lunga circa 9 km., si inerpica fino a raggiungere i 1.062 metri, passando attraverso il verde intenso della campagna con ulivi secolari e i rigogliosi boschi con castagni e querce.
La cittadina è delimitata ad est dal fiume Tusa e a ovest dal bosco comunale di Tardara, luogo di grande interesse naturalistico e per questo meta di numerose escursioni.
Dal lato della costa, troviamo uno tra i più importanti siti archeologici di tutta la Sicilia, le rovine di Halaesa, che rappresentano ciò che resta dell’antica città greca, abbandonata dalla popolazione in seguito a un terremoto o più probabilmente in seguito alla conquista da parte degli Arabi.
Durante la dominazione Normanna iniziò a essere costruito il Castello, che conobbe diverse fasi storiche di costruzione, con aggiunte di torri e fortificazioni, a scopo difensivo della città.
Un altro interessante luogo da visitare è rappresentato dai resti del Ponte Ruggeri: si tratta di un antico ponte che attraversava il torrente Tusa, creando un percorso conosciuto come la via frumentaria, in quanto era utilizzato per trasportare prodotti agricoli. Esso attraversava, infatti, tutto il territorio che da Tusa giungeva fino al cuore della Sicilia, il granaio d'Italia.
Il centro storico di Tusa è, poi, di intenso fascino poiché conserva ancora oggi l'aspetto della tipica cittadella medievale: preserva, infatti,  il tipico equilibrio architettonico dei borghi medievali, che trova la sua massima espressione nel tracciato delle sue stradine e nel notevole numero di edifici sacri presenti.