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L’Università Politecnica delle Marche, in collaborazione con l'Università del Wisconsin, ha fatto una ricerca dimostrando che la mancanza di sonno innesca un meccanismo di ‘autoconsumazione' cerebrale, legato all'iperattività delle cellule che normalmente, durante la notte, fanno pulizia di detriti, sostanze tossiche e connessioni sinaptiche logore.

La ricerca ha dimostrato che dormire poco e male potrebbe aumentare i processi neurodegenerativi scatenati dalle demenze, come il famigerato morbo di Alzheimer. Gli studiosi italiani seguiti da Michele Bellesi, hanno studiato le cellule che vengono danneggiate dalla privazione del sonno.

Gli studiosi hanno dimostrato che la privazione del sonno “divora” le sinapsi attraverso l'analisi del cervello di quattro distinti gruppi di topi mettendo in evidenza i rischi provocati dalla carenza di sonno.