La magia dell’Alba a Segesta incontra Miguel De Cervantes – nel 400° anniversario della sua morte – e il protagonista del suo capolavoro letterario: Don Chisciotte Della Mancia.
La bravura di Vincenzo Pirrotta, che ne narra le gesta, fa il resto.
L’attore siciliano infatti da forza e vigore al più celebre personaggio di tutta la letteratura spagnola e, così quel triste cavaliere, disincantato e ingenuo, quasi per una sorta di magia improvvisamente appare sul palcoscenico del Teatro di Segesta, diventando umano così come i personaggi che incontra nel suo peregrinare.
Vincenzo Pirrotta, cadenzando ora l’uno ora l’altro protagonista di questo capolavoro letterario spagnolo, da voce a tutti, facendo emergere la figura di questo cavaliere – Don Chisciotte Della Mancia – che ancora “aspira a restaurare la giustizia nel mondo emulando gli eroi dei romanzi cavallereschi, eroi di una realtà tramontata, ma in cui continua a credere”.
E mentre arriva il nuovo giorno, Pirrotta, novello narratore, regala al pubblico attento di Segesta “la spaventevole e non mai immaginata avventura dei Mulini a Vento – con accanto il suo fido compagno Sancho Panza.
“L’intuizione di portare all’Alba, questa lettura del capolavoro di Cervates – sottolinea Vincenzo Pirrotta nella sua breve introduzione – non è stata mia, ma di Nicasio Anzelmo, Direttore artistico di queste Dionisiache 2016, visto che in qualche modo ancora siamo nel periodo delle celebrazioni della sua pubblicazione. Don Chisciotte è un personaggio simbolo della letteratura di tutti i tempi, perché supera il suo autore di slancio. Supera di slancio Cervantes come tanti altri personaggi simbolo della letteratura: da Amleto a Edipo. Don Chisciotte è un personaggio che non appartiene più a Cervantes ma a tutta l’umanità”
Stasera ancora al Teatro Antico di Segesta dove alle 19,5 sarà di scena
“LA COLPA DI OTELLO” (Othello’sGuilt)
Adattamento e regia di ROBERTO CAVOSI
Con:Marco Gambino
Traduzione di Loredana Ottomano
Musiche di Alfredo Santoloci
Costumi:Marina Roberti
Assistente alla regia:Claudia Puglisi
Produzione:Associazione Culturale Oltreconfine
Note:
La colpa di Otello è un monologo per un solo attore, il quale si trova a dover interpretare un personaggio doppio in cui convivono sia Otello che Iago. Otello è un carcerato condannato all’ergastolo, o meglio, condannato a rivivere in eterno le sue colpe; Iago, dal canto suo, costituisce per ‘il Moro’un alter ego imprescindibile e complementare:una specie di anima nera, una coscienza cattiva, una ‘voce’di cui la gelosia di Otello ha continuamente bisogno di alimentarsi. E per distruggersi. L’adattamento di Roberto Cavosi utilizza esclusivamente battute dell’originale shakespeariano, cercando, con rispetto filologico, di non forzarlo e di non tradirlo mai.
Othello’sGuilt andrà in scena dal 20 settembre all’1 ottobre 2016 al Rose Theatre Bankside di Londra
Spettacolo creato in esclusiva per
Una Prima e due repliche per una grande attore siciliano Tuccio Musumeci. L’attore catanese torna al Teatro Antico – 11-12-13 agosto, alle ore 19.15 – con la Commedia di Nino Martoglio – ANNATA RICCA Per la Regia di Giuseppe Romani.
Con TUCCIO MUSUMECI, MIKO MAGISTRO
e Margherita Mignemi, Lorenza Denaro, Evelyn Famà, Lucia Fossi, Roberto Fuzio, Enrico Manna, Claudio Musumeci, Luigi Nicotra, Alessandro Pizzimento, Marina Puglisi, Giampaolo Romania, Laura Sfilio, Giovanni Strano, Giorgia Torrisi
Musiche:Matteo Musumeci – Coreografie: Silvana lo Giudice – Costumi: Rosa e Mela Rinaldi – Scene: Jacopo Manni – Produzione:Teatro della Città
Note:
È il 29 settembre, siamo in tempo di vendemmia. Nella notte di San Michele, la natura esplode durante la raccolta dell’uva e la pigiatura; siamo in una campagna siciliana, per l’esattezza in una masseria catanese È il tramonto. La festa della sera scatena gli istinti più nascosti. Fa caldo. Il sudore del lavoro si trasforma nel sudore dell’accoppiamento. Giovani e meno giovani sono preda dei propri desideri.
Massaro Michelangilu, maturo marito della giovane Grazia e padre di Pina, una ragazza inquieta, riesce ad allontanare dalla moglie Marianu, smanioso di sessualità ma non può impedire che egli seduca invece la figlia.
Un racconto gioioso e intricato,i cui fili più volte s’aggrovigliano e si sbrogliano. La libera e spontanea coralità della festa si alterna alla coralità imposta dal lavoro: i due momenti s’intrecciano alternando l’inquietudine dell’impegno alla gioia del tempo libero. Il contesto è quello della povertà, della fatica e del dolore e gli attori esprimono il tentativo umano di dimenticare angustie e sofferenze affidandosi totalmente alla festa e alla trasgressione, anche se poi, di fatto, non sono altro che palliativi.
Dopo una brevissima pausa per Ferragosto – Riprendono gli eventi in Cartellone al Teatro Antico– il 16 agosto alle ore 19.15 sarà in scena “LYSISTRATA”
Adattamento da Aristofane di Valentina Ferrante
Regia:VALENTINA FERRANTE, MICAELA DE GRANDI
Con: Giovanna Criscuolo, Micaela De Grandi, Valentina Ferrante, Federico Fiorenza, Massimiliano Geraci, Giovanni Rizzuti.
Musiche:Luca Mauceri
Elementi di scena: Michele De Grandi, Simona Ferrante
Costumi: Nunzia Capano
Assistente alla regia:Roberta Andronico, Luigi Nicotra
Produzione: BannedTheatre
Note:
Il sesso è motore del mondo: Lysistrata ne è convinta ed è questa sua convinzione che la porta a mettere in atto uno stratagemma creativo e surreale. Tutte le donne dovranno astenersi dall’avere rapporti sessuali con i mariti finché la guerra del Peloponneso non sarà cessata. Sono infatti le donne, le madri, le prime a sentir il bisogno di ribellarsi alla guerra e al suo spreco di vite: «In realtà la guerra è più un affare da donne, perché esse ne sopportano il peso due volte: partoriscono i figli con dolore, li allevano con tanto amore e poi li vedono andare via a fare i soldati!»: Ma, nel tentativo di rovesciare le regole della società maschilista del tempo, Lysistrata è in fondo costretta a confermarle e, a conti fatti, sembra che il potere decisionale delle donne rimanga legato tristemente ed esclusivamente al sesso. Purtroppo lo sciopero di queste donne porterà soltanto a un’uguaglianza e a una pace provvisorie.
Banned Theatre propone un divertente adattamento della famosa commedia di Aristofane e affronta con spirito il tema della parità dei sessi, attribuendo a entrambi pregi e difetti in egual misura
Una messinscena essenziale che nasce in co-produzione con il “Calatafimi Segesta Festival-Dionisiache 2016” e si sviluppa a partire da quel lavoro di improvvisazione che è tipico del Banned Theatre: i sei attori, attraverso l’uso delle maschere e con l’accompagnamento delle musiche di Luca Mauceri, esploreranno sulla scena il caleidoscopio dei vari tipi umani con esilaranti capovolgimenti del genere maschile e femminile.
Spettacolo creato in esclusiva per
Teatro Antico – 17 agosto, ore 19.30
GESTA DELL’ORLANDO FURIOSO NARRATE DA BRUNELLO!
Scritto da Salvo Piparo – Regia:LUIGI MARIA BURRUANO
Musiche: Marco Betta
Con: SALVO PIPARO, Costanza Licata, Irene MariaSalerno
Note:
Pupi alti e finemente decorati si muovono sulla scena, accompagnati dal ritmo incalzante delle percussioni, da un pianoforte dolce e dal personalissimo cunto, narrato d’un fiato, tratto da un canovaccio di Salvo Piparo, Pupiata di Zucchero.
Quello che va in scena è un racconto epico di gesta moderne,un poema che mescola presagi ingannevoli e pura follia: uno spettacolo scritto e interpretato da Salvo Piparo con la regia di Luigi Maria Burruano, finissimo puparo.
Salvo Piparo è accompagnato dal mezzo soprano Costanza Licata, nel ruolo di Angelica, e dall’elegante pianoforte di Irene Maria Salerno che guida gli spettatori da un quadro all’altro tenendoli per mano. Un’antica storia d’amore e guerra, raccontata per bocca di Brunello, vecchio personaggio panormita protagonista del racconto: Brunello vende pupaccene vestiti da paladini di Francia, immobili e perennemente sorridenti,ma riuscirà a dar loro vita attraverso la propria fantasia, alimentandoli dei suoi ricordi di venditore di zucchero e sogni.
Uno spettacolo divertente e colto che racconta, in modo volutamente infedele,una delle più grandi favole della letteratura moderna occidentale agganciandola però alla realtà: gli eroi di Ariosto diventano visionari senza senno che chiedono consiglio a una luna piena di ricotta come un biscotto di San Martino, Angelica una donna dai discutibili costumi e Medoro un amante instancabile e cocciuto.
Teatro Antico – 19-20-21 agosto, ore 19.30
MISURA PER MISURA Di W. Shakespeare
Regia:GRAZIANO PIAZZA
Con: Ivan Alovisio, Alessandra Fallucchi, Clara Galante,Viola Graziosi, Sergio Mancinelli, Franco Mirabella, Graziano Piazza
E con gli attori del corso di perfezionamento del Teatro di Roma:
Paride Cicirello, Arianna Di Stefano, Pietro Masotti, Stefano Scialanga, Jacopo Uccella
E gli allievi dell’ Accademia d’Arte del Dramma Antico di Siracusa
Chiara Cianciola, Antonino Cicero Santalena, Alessandro Di Feliciantonio, Clara Ingargiola,
Riccardo Rizzo, Noemi Scaffidi, Vittoria Scuderi, Giacomo Lisoni
Traduzione e adattamento: Graziano Piazza
Supervisione ai costumi:Maria Alessandra Giuri
Scenografie sonore:Arturo Annecchino
Assistente alla regia:Antonietta Bello, Delfina Balistreri
Direzione organizzativa: Rossella Compatangelo
Produzione:Il Carro Dell’orsa
Note:
Festeggiare i quattrocento anni della morte del Bardo con questo capolavoro vuol dire mettere al centro l’uomo, le sue contraddizioni, stimolarlo a conoscersi. Qual è quella Misura che ci fa render conto di cosa siamo? Attraverso il ‘mistero’ di questa pièce, che lenta attraverso la notte si muove verso il lieto fine, scopriamo il succo della ‘commedia umana’, di oggi e di sempre restiamo attoniti, turbati.
Una tragicommedia, quindi, provocatoriamente sempre in cerca di un equilibrio ma sempre in bilico, che pone continue domande sulla nostra ‘misura’, sulla posizione che assumiamo nei confronti dell’altro, del diverso da noi, di ogni tentativo di società. Le risposte faticano ad arrivare ma, tra le polarità, i contrasti e le contraddizioni, si individua, finalmente, quella ‘Misura per Misura’ che regala la speranza d’un lieto fine, almeno sulla scena.
Teatro Antico – 20 agosto, ore 5.00 ALBA
GIUSEPPE PAMBIERI
in
CENTOMILA, UNO, NESSUNO
La curiosa storia di Luigi Pirandello
Scritto e diretto da GIUSEPPE ARGIRÒ
Produzione:Teatro della città
Note:
Un viaggio ironico e appassionato nel multiforme universo dello scrittore siciliano, un ritratto inedito disegnato attraverso le figure più significative della sua vita, attraverso le sue opere e il suo pensiero.
«Una notte di giugno caddi come una lucciola sotto un gran pino solitario in una campagna d’olivi saraceni affacciata agli orli d’un altipiano d’argille azzurre sul mare africano»:così Pirandello descrive l’inizio del suo «involontario soggiorno sulla terra». E sulla scena Pirandello guarda vivere quei suoi personaggi in cui ha messo pezzetti di sè che riannodano i fili segreti e misteriosi della sua biografia.
La drammaturgia rivela l’uomo Pirandello attraverso le parole dei suoi personaggi, attraversando narrativa, poesia e teatro: da Il fu Mattia Pascal al Padre dei Sei personaggi, dall’Enrico IV a Laudisi del Così è (se vi pare), a Leone Gala de Il giuoco delle parti, fino a L’uomo dal fiore in bocca.I temi dell’amore, della follia, della morte, del tragico emergono dalle parole dei diversi personaggi pirandelliani e parlano di qualcosa che è sempre attuale.
La scena, così come la vita,«non conclude»: è proprio questo ciò che rivela l’incontro fra Ilse e Cotrone vicino all’olivo saraceno, dove tutto ebbe inizio ma non una fine.