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Maratona di Sicilia, stadio delle Palme di Palermo. Il caldo è asfissiante, ma Salvo Maniscalco e suo figlio Simone, 9 anni, sono lì. La maratona non se la sarebbero persa per niente al mondo. I due, insieme, sono il secondo runner della staffetta. Inseparabili lo sono da quando il bambino è nato; durante la corsa figuriamoci, nonostante la temperatura africana e il punto in salita. A fine gara l'applauso veemente di tutto lo stadio, per papà e per Simone, seduto sulla sua carrozzina. Come spiega Salvo Maniscalco, 

Simone ha un problema dalla nascita, non riesce a camminare. Ma è intelligentissimo, socievole. E il fatto che non riesca a fare certe cose che fanno altri bambini non vuol dire che non le desideri. È importante socializzare perché un bambino non può stare sempre con gli adulti. Quello che mette più a disagio Simone è essere visto e pensato come 'diverso' quando lui vorrebbe essere visto come gli altri.

La nostra vita è piena di disagi. Diventa un ostacolo anche un'auto parcheggiata nel posto riservato ai disabili o una moto che ostruisce lo scivolo per le carrozzine. È sempre così a Palermo. Noi abbiamo tanta energia, è il mondo che ci circonda che non ci aiuta.

Alla maratona, però, è andata alla grande. Tutti hanno capito. Soltanto Simone, alla fine, fa una domanda al padre: "Perché ci applaudono?".