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01Senza interazione, non c'è opera che tenga. L'arte perisce, diventa un soprammobile, un altarino lontano da noi, da osservare in religioso silenzio, mantenendo le distanze di sicurezza. Nei musei troviamo spesso delle linee invalicabili che ricordano quelle stradali, quando il quadro, statua, installazione non è stata volgarmente messa sotto vetro. Destino che ha coinvolto anche l'Ara Pacis, certamente anche per esigenze di “eterna conservazione”.

Il Lago di Pietra però sfugge a tutto ciò. E un giardino situato in un giardino. Possiamo camminarci, saltarci, parlarci. Possiamo anche non renderci conto subito che si tratta di un'opera d'arte, non si offende.

 

Siamo nella tenuta di Vito Guccione nei pressi di Mazzarino e abbiamo di fronte una grande istallazione dell'artista palermitano Croce Taravella.  Ad averla calpestata sono già in molti e ve ne saranno ancora. L'opera è libera da qualsiasi tipo di misura preventiva, deve essere toccata, amata, odiata, vissuta. Fuori dai musei, ma anche fuori dalle logiche avanguardistiche degli ultimi anni, risponde agli input del visitatore senza biglietto, del bambino ignaro, del vacanziero spensierato. Per capirla non ci vuole nessuna competenza pregressa, non è necessario aver studiato, basta entrare in comunicazione con le sue forme, che ricordano quelle degli anfiteatri greci.

 

Quello di Croce Taravella sembra un “figurativo interattivo”. Una veteroavanguardia, legata al dipinto, lontana dall'arte concettuale. Un monte formaggio sotto il monte formaggio. Un bonsai della selva circostante. Nel Lago di Pietra c'è sicuramente una forma di democrazia partecipativa lontana dalle tendenze di ultima generazione. Davanti a questo “giardino nel giardino” non ci si chiede cosa significhi, quale messaggio recondito possa celare, ci si immerge semplicemente nell'opera. Il contatto avviene mediante il corpo, si tratta di una fenomenologia della percezione come l'aveva pensata Merleau Ponty.

 

nche gli uccelli hanno colto il senso del Lago di Pietra, sul quale riposano, mangiano e cantano.

 

Costruita nell'area di una gebbia inutilizzata, l'istallazione di Croce Taravella partecipa insieme alla natura della suggestiva cornice paesaggistica.

Se voleste visitarla recatevi a Mazzarino, poi seguite per Caltagirone e fermatevi a Floresta. C'è anche un Bed and breakfast pronto ad accogliervi qualora  folgorati dall'incanto del luogo.

Sempre però con il tacito accordo che il Lago di Pietra non si visita, si vive.