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Come testimoniato dall’archeologia, l’orzo è stato il primo cereale coltivato, contribuendo alla trasformazione dei popoli nomadi in stanziali e alla formazione dei piccoli villaggi. La prima traccia inconfutabile dell’esistenza della birra ci viene da una tavoletta di argilla dell’epoca predinastica sumera (circa 3700 a.C); il celebre “monumento blu” che descrive i doni propiziatori offerti alla dea Nin-Hanna: capretti, miele e birra. La più antica legge che regolamenta la produzione e la vendita dei birra è il Codice di Hammurabi, che condannava a morte chi non rispettava i criteri di fabbricazione indicati e apriva un locale di vendita senza autorizzazione. Gli Egizi attribuirono a Osiride, protettore dei morti, l’invenzione della birra e, essendo stretto il legame birra-immortalità, i ricchi si facevano costruire birrerie in miniatura per le loro tombe. Nel Medioevo la libertà di fare birra e di venderla era un privilegio delle Chiese e dei nobili. I Crociati contribuirono ad incrementare l’utilizzo di spezie, aromatizzando la birra con ambra, pepe, chiodi di garofano, finocchio ecc. I procedimenti medievali vennero migliorati con grandi invenzioni, quali il termometro di Fahrenheit nel 1714 e l’idrometro di M. Marin nel 1768, che furono alla base dei primi quaderni di brassaggio, che permisero di avere precise informazioni sulle diverse fasi di lavorazione della birra.

La rivoluzione industriale e scientifica fecero il resto, introducendo la meccanizzazione, che permise di aumentare il livello di birra prodotto, oltre che controllare rigorosamente ogni tappa della produzione in modo scientifico. James Watt inventò la prima macchina a vapore in campo birraio, Daniel Wheeler fece brevettare la prima macchina per tostare il malto nel 1817, aprendo la strada ai malti chiari e scuri; Jean-Louis Baudelot inventò nel 1856 il raffreddatore del mosto, permettendo di recuperare il mosto raffreddato, passando subito alla fermentazione; sino alla macchina per il ghiaccio artificiale, inventata tre anni dopo, e allo sviluppo della bottiglia di vetro, tra il 1880 e il 1885, con l’invenzione della vetreria meccanica, che coincise con l’avvento della birra a bassa fermentazione, che finalmente il consumatore poteva ammirare in tutta la sua colorazione. Ormai è un dato acclarato che la birra, bevanda-alimento per antonomasia, grazie al turismo, all’interesse degli appassionati, al posizionamento sul mercato di piccole e grandi imprese birraie, ma anche grazie alla pubblicazione di opere di degustazione, alla gastronomia della birra, ai locali specializzati e ai primi musei della birra, è ormai uno degli elementi socializzanti più apprezzati in tutto il mondo ed ha davvero innumerevoli proprietà benefiche: uno studio del Royal Perth Ospital in Australia ha trovato una correlazione tra un’assunzione moderata di birra e più elevati valori di colesterolo buono, con una riduzione dell’attività di fibrinogeni e piastrine, che favoriscono la formazione di trombi, e di omocisteina, riducendo il rischio di cardiopatie, ictus e demenza.

BIRRA 3Molto importanti sono i folati: l’acido folico, una vitamina idrosolubile appartenente al complesso B, è essenziale per l’organismo: partecipa al metabolismo degli acidi ribonucleico, ARN e desossiribonucleico, DNA, specialmente per la sintesi delle proteine, la formazione del sangue, la trasmissione delle caratteristiche ereditarie. I folati sono essenziali per il mantenimento della vita cellulare, per la crescita e la formazione di nuovi tessuti e la loro carenza dà luogo, ad esempio, ad anemia. La birra è nutriente ma povera di calorie: 100 gr. di birra contengono appena 34 calorie, nelle light si scende addirittura a 28, in quelle più robuste si può arrivare sino ad un massimo di 60. Contiene agenti antiossidanti che sono immediatamente disponibili per l’organismo, oltre che potenziali alleati nella lotta contro il cancro al seno e alla tiroide. C’è un altro aspetto che rende la birra ancora più apprezzabile, consistente nel rispetto dell’ambiente che il ciclo produttivo della bevanda prevede e mantiene. Industriale o artigianale, qualsiasi tipo di birra prodotta non prevede l’aggiunta di coloranti o conservanti. In Italia poi, se ne produce OGM free, certificando la tracciabilità delle materie prime nell’intero processo di filiera, oltre a consumare il 70% di acqua in meno per farla rispetto a 30 anni fa e alla maggiore leggerezza dei suoi imballaggi ( -50% di vetro e -40% di alluminio). Le fibre solubili aiutano il funzionamento dello stomaco e dell’intestino, combattendo la stitichezza, riducendo l’incidenza del cancro al colon e abbassando la colesterolemia.

BIRRA COP OKPotassio, magnesio e poco sodio accelerano il processo diuretico, facilitando il lavoro dei reni e combattendo la formazione dei calcoli. Ilsilicio biodisponibile protegge dalla decalcificazione ossea, partecipando alla formazione dei tessuti connettivi; mentre la minore presenza di sodio rispetto a quella di potassio e magnesio favorisce diuresi e drenaggio renale. Il luppolo previene l’ossidazione cellulare e il rilascio di calcio dalle ossa, è sedativo, digestivo, induttore del sonno, depurativo, agisce contro l’ipereccitabilità, contro la depressione, gli stati di tensione, la tosse e i tumori. Il“cappello di schiuma” protegge la bevanda dal contatto diretto con l’aria e quindi dall’ossidazione, permette di valutare se la bevanda è stata servita alla giusta temperatura, fa assorbire meno anidride carbonica a chi la beve, facendo sentire meno gonfio il degustatore e, contrariamente a quanto potrebbe suggerire la vista, c’è più birra in un boccale servito con schiuma che in uno servito senza. Secondo uno studio statunitense rivolto ai diabetici e pubblicato sul Journal of American  Medical Association,  un consumo moderato di birra quotidiano protegge dalle complicanze cardiovascolari del diabete di tipo 2.

BIRRA 4La birra, al contrario di altre bevande contenenti zucchero, non alza il livello di insulina, anche se il via libera al suo consumo va dato dal medico curante. Anche i celiaci possono finalmente comprare la birra senza glutine in farmacia, col marchio con la spiga barrata.  Affinché la birra abbia benefici sulla salute, è meglio assumerla durante i pasti, nella misura di 2-3 bicchieri da 0,25 cl (circa 600 gr), in modo da limitarsi ai 20-30 gr di etanolo ingerito come dose giornaliera, senza bere altre bevande alcoliche. La birra cruda, ossia quella artigianale, è quella che apporta i maggiori benefici. L’assenza di pastorizzazione consente di mantenere intatte tutte le proprietà organolettiche, che riescono ad interagire positivamente con l’organismo umano. Alcune curiosità: il lievito contenuto nella birra è utile alle piante, per cui i fondi di bottiglie sono un ottimo concime. La birra è un efficace smacchiatore per i vestiti, è utile per liberarsi dalle vespe che minacciano la scampagnata, per cui basta porre piccoli contenitori pieni di birra distanti circa 1 metro dai bordi della zona scelta per il pic nic, per trascorrere la giornata all’insegna del relax senza correre il pericolo di essere accerchiati dalle vespe; la birra ravviva i colori dei mobili in legno. Basta versarne qualche goccia su un panno in microfibra e passarlo su di essi.

Caterina Lenti