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L’arte e la scienza si incontrano al Museo d’Aumale di Terrasini con una mostra che racconta i fenomeni naturali attraverso opere e strumenti. Preview a Rouge et Noir con il regista Valerio Jalongo e proiezione del suo film “Il senso della Bellezza”

La visualizzazione e la salvaguardia della terra, nella relazione tra arte e scienza. È il tema affrontato attraverso tecnologie di osservazione utilizzate in sismologia e vulcanologia da VISIONS OF THE EARTH, mostra che si inaugurerà alle 17 di venerdì 12 ottobre al Museo d’Aumale di Terrasini (Lungomare Peppino Impastato), con una preview in programma alle 20.15 di giovedì 11 ottobre al cinema Rouge et Noir di Palermo in occasione della proiezione del film “Il Senso della Bellezza” di Valerio Jalongo, regista romano che sarà in sala.
A promuovere questo importante evento è il Collettivo Neuma in collaborazione con l’INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, con il patrocinio del Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e contemporanea di Palermo.
A muoversi con agilità dall’astrazione alla figurazione rappresentando i temi della sismografia e della vulcanologia, ma anche i fenomeni naturali e la loro rappresentazione grafica registrata dagli strumenti di rilevamento, sono le 20 opere degli artisti del Collettivo Neuma: 5 sculture di Giacomo Bertolino; 5 tele di Marco Favata; 8 tele di Massimiliano Scuderi; un’installazione di fotografie di Michele Di Donato e una stampa fotografica sempre di Michele Di Donato.
Accanto a loro, gli strumenti di rilevamento forniti per l’occasione dall’INGV quali sismografi di terra e di mare, plastici con sistemi di misura dei gas vulcanici e riproduzioni di vulcani in scala ridotta provenienti dalle sedi di Catania, Palermo e Gibilmanna. Una vera occasione, per far conoscere al pubblico, attraverso le immagini, il lavoro grafico prodotto da questi strumenti durante diverse fasi d’indagine a seconda degli scopi specifici.
“Lo scopo non è quello di restituire le immagini delle catastrofi causate dai terremoti e dalle eruzioni vulcaniche, delle quali la storia dell’arte è piena – spiega Fabiola Di Maggio, curatrice della mostra -, ma quello di raccontare il potere immaginativo della tecnologia e della scienza tout court che, come nel caso dei computer, dei telescopi o dei microscopi, hanno influenzato quell’immaginario artistico che ha realizzato visioni particolari e significative nella storia della cultura visuale e artistica mondiale. Basti pensare ad artisti del calibro di Leonardo da Vinci, Gustav Klimt, Paul Klee e György Kepes o movimenti come quelli dell’Arte frattale digitale”.
Grazie a VISIONS OF THE EARTH la prospettiva artistica sismografica e vulcanologica viene rappresentata da pitture, sculture e fotografie che rievocano, mediante creazioni e composizioni astratte e figurative, un immaginario noto a tutti, rielaborato dalle visioni d’artista con la conseguente resa di immagini che confondono la realtà, la sua rappresentazione e la relativa immaginazione.
“I lavori del Collettivo Neuma – prosegue la Di Maggio – permettono di comprendere l’innesto e la relazione che da sempre intercorre tra arte e tecnologia e che le immagini, più di ogni altro dispositivo a nostra disposizione, riescono evidentemente e istantaneamente a spiegare. L’arte sismografica e vulcanologica, raffigurando un’inedita visione estetica dei moti terrestri e marini, così come del mondo vulcanico, permette una riflessione sul valore multi prospettico dello sguardo umano, che non si limita mai e soltanto a registrare il reale ponendolo in compartimenti stagni, ma lo eccede nel flusso di immagini che, nell’osmosi dei media contemporanei, ora sono della scienza, ora dell’arte”.
All’inaugurazione della mostra – visitabile sino 14 dicembre, dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 19 con ingresso gratuito – oltre agli artisti del Collettivo Neuma, saranno presenti gli scienziati dell’INGV (Eugenio Privitera, direttore dell’Osservatorio Etneo; Giorgio Capasso, primo ricercatore INGV – sezione Palermo; Giuseppe D’Anna, dirigente tecnologo dell’Obs & Earth Lab Gibilmanna; Antonio Costanza, ingegnere meccanico dell’Obs & Earth Lab Gibilmanna) e Antonino D’Alessandro, ricercatore dall’Osservatorio Nazionale Terremoti. Ospite d’onore sarà il regista Valerio Jalongo.