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Latte tossico a Ragusa? Arriva la replica. Hanno risposto con un comunicato le aziende ragusane coinvolte nel sequestro di circa 4.000 litri di latte, definito dagli inquirenti "potenzialmente tossico". Attraverso lo studio legale associato Fidelio & Guastella, la consortile coinvolta ha fatto alcune precisazioni, riportate dal Corriere di Ragusa

Ecco cosa si legge:

«La notizia relativa alla supposta produzione di latte "tossico" nelle aziende coinvolte – si legge testualmente – è da ritenersi non corrispondente alla realtà e, come tale, del tutto infondata. Tale constatazione – si legge ancora nella nota dello studio legale – la si evince dalla circostanza secondo cui il sequestro preventivo dei 4 mila litri di latte "incriminato" è stato disposto dall’Asp di Catania esclusivamente sulla base di analisi condotte sottoforma di test, in regime di autocontrollo, dallo stabilimento di destinazione ove il latte era diretto e all’uopo trasportato da apposita autocisterna. Solo in virtù di tale esito il latte sarebbe risultato con presenza di aflatossine in numero superiore rispetto al limite massimo consentito per legge, e quindi come tale respinto dallo stabilimento di destinazione.

Sempre esclusivamente sulla scorta di questo unilaterale riscontro ed a seguito dell’operato sequestro, peraltro disposto dall’Asp di Catania senza alcuna possibilità di contradditorio o di controverifica del risultato delle analisi – si continua a leggere testualmente nel comunicato – le aziende produttrici del latte sono state sottoposte, come per legge, a controllo del competente nucleo antisofisticazione e dei funzionari dell’Asp di Ragusa. A seguito dei prelievi operati nelle stalle, l’istituto zooprofilattico sperimentale di Palermo ha proceduto ad effettuare le previste analisi di legge il cui esito, per tutte le aziende coinvolte, è risultato negativo, confermando la bontà del latte e la conformità a legge del processo produttivo adottato dalle aziende consorziate».

La nota dello studio legale si chiude precisando che «Il danno è stato reso più grave dal fatto che l’Asp è rimasta sorda ad ogni richiesta di verifica in contraddittorio del risultato delle analisi svolte in autocontrollo, intimando di conseguenza lo smaltimento del latte effettuato lo scorso 24 giugno».