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Il comune di Alia vanta uno splendido esempio di architettura rupestre.
Conta appena 3.915 abitanti. Fa provincia di Palermo, è parte della Diocesi di Cefalù e dell’unione Valle del Torto e dei Feudi. La trovate  sul versante sud-occidentale delle Madonie.
La si conosce anche con l’appellativo di “Città Giardino“.
Non so se lo abbiate mai sentito dire da qualcuno.

E’ un paese veramente stupendo e suggestivo.
L’aria di quelle zone è sicuramente diversa. Il tempo sembra seguire una cadenza tutta sua. Molto più lenta. E le grotte della Gurfa sono il panorama più bello che Alia possa offrirvi.

Si tratta di ambienti scavati nella pietra: una arenaria rossa.
Gli antichi abitanti del luogo fecero tutto a mano. Non vi erano delle cavità naturali da poter sfruttare. A molti questo tipo di architettura potrebbe sembrare banale ed insignificante. Ma badate bene. Stiamo parlando di un’epoca lontanissima. Era in fatti il 2500 a.C o il 1600 a.C. La data non è certa, ma resta comunque così lontana da noi che potremmo finire per dare troppe cose per scontato.

In totale si contano 6 ambienti divisi su due piani collegati tra loro da un stanza più grande: la grotta a campana – dimensioni di circa 16,40 metri ed altezza di 15,83 metri.
In alto è presente un foro che permetteva una decente illuminazione dei luoghi.

Studi recenti hanno avanzato l’ipotesi che tutto il complesso fosse una sorta di tempio.

Per certo nel 1995 le grotte sono state usate come set cinematografico per alcune scene del film L’uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore. Lo avete visto?

Autore | Viola Dante;