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"Le Iene" massacrate di botte a Siracusa dopo aver chiesto conto e ragione ad alcuni venditori abusivi di ricci di mare. In barba al fermo biologico e ai divieti tassativi, impazzano in diverse zone della città gli "affaristi". Il chiarimento non c'è stato, sostituito da pugni e calci. E le autorità cittadine non sono rimaste indifferenti: previsto per lunedì prossimo un incontro con diverse parti chiamate in causa.

"Siamo inorriditi dagli ultimi episodi, che danneggiano fortemente l’immagine di Siracusa e interverremo con misure incisive e la massima determinazione", promette Dario Abela, assessore alla Polizia Municipale e alle Attività Produttive del capoluogo aretuseo. "Ci rendiamo conto – ammette – che l'abusivismo a Siracusa è una piaga seria. Mi riferisco ai ricci, ma anche alla frutta venduta per strada e a qualsiasi altro ambito analogo. A questo si aggiunge il profondo dispiacere per le scene che sono state mostrate e che parlano di interventi, da parte di chi aveva notato quanto accadeva, bel lontani da quanto avrebbe suggerito il buonsenso e cioè sedare gli animi. Al contrario, la situazione è stata ulteriormente esasperata".

Oltre all'impiego della polizia municipale, della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera per potenziare i controlli, "il Comune farà anche altro. Chiederemo il sostegno del Governo, perché dal punto di vista legislativo ci diano degli strumenti più efficaci rispetto a quello che le norme prevedono adesso e che si fermano a sanzioni amministrative, che vorremmo fossero tramutate in ambito penale, come prevede una proposta di legge già presentata in materia", spiega Dario Abela.