Caldo record in Sicilia e del tutto fuori stagione, a Palermo si toccano addirittura i 35 gradi. E mentre i bagnanti della spiaggia di Mondello sorridono, la Coldiretti ammonisce.
Sì, nessuno di noi vorrebbe che l’estate finisse, ma come la mettiamo coi raccolti? Il caldo di questi giorni va ad aggravare una situazione che ai più è già conosciuta: la scarsità delle risorse idriche all’interno dell’Isola. Troppo sole significa siccità e la siccità mette a rischio i raccolti, e non soltanto con gli incendi, che nonostante l’autunno inoltrato stanno continuando a flagellare le zone più note, sollecitati dai venti. A Campofiorito la Protezione Civile è intervenuta su un rogo di grosse dimensioni: e sono almeno 20 gli incendi registrati, solo nel palermitano. A Bolognetta le fiamme hanno lambito un ristorante, mentre a Monreale c’è stata preoccupazione per un incendio sviluppatosi nei pressi dell’Aquapark.
Allarme dunque, anche nella zona della costa jonica e dei monti Peloritani, dove il caldo bruciante potrebbe mettere a serio rischio i preziosi filari di agrumeti. Stesso discorso per l’allevamento. E il caldo facilita anche la trasmissione e la diffusione dei parassiti, altri nemici delle colture. Ma non sono al sicuro nemmeno gli uliveti, che dell’Isola sono una delle sue preziose risorse, già provata da un’annata scarsa. La resa di un’oliva dipende infatti dalla sua maturazione, che avviene una volta che essa avrà perso tutto il suo colore verde. Il sole infatti, favorisce la comparsa dei pigmenti naturali detti antociani, che arricchiscono la polpa di olio rendendola morbida, pronta quindi per la spremitura; ma troppo solo causerebbe invece il raggrinzirsi della pelle, e quindi la conseguente caduta del frutto, non ancora maturo. Ed è proprio nel mese di ottobre che inizia questo processo, definito dagli addetti ai lavori con il termine di ‘invaiatura’; contemporaneamente, l’oliva perde tutto il suo contenuto acquoso, e libera sostanze, acide e zuccherine, che caratterizzeranno l’aroma dell’olio stesso.
In città, le elevate temperature da canicola peggiorano il senso di oppressione e mettono a rischio l’atmosfera; a Palermo già tre delle dieci centraline per la misurazione dei livelli di polveri sottili hanno sforato i limiti consentiti, peggiorando la qualità dell’aria.
Si attendono nuovi aumenti per le prossime ore, mentre la pioggia nella zona orientale dovrebbe dare un po’ di sollievo specialmente ai campi coltivati a vigneto, che godendo delle escursioni termiche, si trovano a essere i veri favoriti di quest’anno.
Autore | Enrica Bartalotta