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Letizia Battaglia biografia e carriera della fotografa e fotoreporter che ha scritto pagine fondamentali della fotografia in Italia. Nel suo lavoro e nella fotografia di mafia, è stata una pioniera, prima donna a superare determinati confini. Ha raccontato la sua Palermo e la Sicilia, ottenendo riconoscimenti internazionali. È morta nel 2022.

 

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Letizia Battaglia

Con i suoi lavori in bianco e nero, ha informato e mostrato la Sicilia più vera. Ha documentato gli anni di piombo della sua città, Palermo, scuotendo le coscienze attraverso le foto dei delitti di mafia.

Letizia Battaglia nasce a Palermo, il 5 marzo del 1935. Inizia a fotografare all’età di 34 anni, collaborando con il giornale del capoluogo “L’Ora“. È l’unica donna in un universo professionale principalmente maschile. Si trasferisce negli anni Settanta a Milano, dove collabora con tante testate.

Torna a Palermo nel 1974. Qui crea, con il fotografo Franco Zecchin, l’agenzia “Informazione fotografica”, frequentata da Josef Koudelka e Ferdinando Scianna. Documenta gli anni di piombo del capoluogo siciliano, scatta foto dei delitti di mafia che ritraggono in tutta la loro ferocia la realtà di quel periodo. Informa l’opinione pubblica e scuote le coscienze.

Attraverso il suo archivio fotografico si scoprono volti di esattori accanto a personaggi politici dell’epoca. Le foto raccontano l’egemonia dei clan mafiosi e quella forma di “guerra civile” che Palermo viveva con cadenza quotidiana.

È lei la prima fotoreporter ad arrivare sul luogo del delitto di Piersanti Mattarella, il 6 gennaio del 1980. Sempre nel 1980 realizza uno scatto che diviene famoso in tutto il mondo e noto come la “bambina con il pallone“. Molti anni dopo, ritroverà quella stessa bambina, diventata ormai donna, e la fotograferà di nuovo.

 

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Letizia Battaglia diventa ben presto una fotografa di fama internazionale e non solo in quanto “fotografa della mafia“. Nei suoi lavori, che prediligono il bianco e il nero, rispecchia Palermo in tutte le sue contraddizioni. Miseria e splendore, luci e ombre, morti di mafia ma anche tradizioni.

Ci sono gli sguardi dei bambini, delle donne e, soprattutto, le bambine, tra i suoi soggetti preferiti. I quartieri e le loro strade, le feste e i giorni di lutto. La vita quotidiana e i giochi di potere di una città sempre identica e mai uguale. Sempre negli anni Ottanta, crea il “Laboratorio d’If”, dove si formano fotografi e fotoreporter palermitani (tra cui la figlia Shobha, Mike Palazzotto e Salvo Fundarotto).

Premi, riconoscimenti, attività

Nel 1985 Letizia Battaglia è la prima donna europea a ricevere, ex aequo con l’americana Donna Ferrato, il Premio Eugene Smith, a New York. Questo riconoscimento nasce per ricordare il celebre fotografo di Life. Nel 1999 le viene assegnato il premio Mother Johnson Achievement for Life.

Espone in tutto il mondo. In Italia, nei Paesi dell’Est Europa, nella Francia del Centre Pompidou, in Gran Bretagna, America, Brasile, Svizzera e Canada. Il suo stile è subito riconoscibile. Le monografie che la raccontano, descrivono il suo impegno sociale e la sua passione per gli ideali di libertà e giustizia. Ideali di cui ha continuato a farsi portavoce fino all’ultimo.

Nel 1992, dopo l’assassinio del giudice Giovanni Falcone, Letizia Battaglia si discosta un po’ dal mondo della fotografia, ma non abbandona mai le sue passioni e il suo impegno. Dal 2000 al 2003 dirige la rivista bimestrale “Mezzocielo“, realizzata da donne, nata da una sua idea nel 1991.

 

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Si trasferisce nel 2003 a Parigi, avvertendo un senso di delusione per il cambiamento del clima sociale, oltre ad un senso di emarginazione, dal quale si sente circondata. Letizia Battaglia ritorna a Palermo due anni dopo e, nel 2011, torna a esporre le sue opere in città.

Appare nel 2008 per un cameo nel film “Palermo Shooting” di Wim Wenders. Nel 2017 inaugura ai Cantieri Culturali alla Zisa il Centro Internazionale di Fotografia da lei diretto. Il Centro è museo, scuola di fotografia ma anche galleria. Negli anni organizza numerose mostre, proponendo grandi nomi della fotografia internazionale e scatti di nicchia.

Con l’attività del Centro di Fotografia, non solo propone mostre, ma realizza anche workshop e contest di fotografia, partecipando in modo attivo e concreto alla vita culturale della città di Palermo. In breve crea ai Cantieri Culturali alla Zisa un piccolo “polo fotografico”, punto di riferimento per appassionati ed esperti.

Nel 2019 inaugura a Venezia, presso la Casa dei Tre Oci, una grande mostra monofrafica retrospettiva di tutta la sua carriera. Letizia Battaglia muore il 13 aprile del 2022, all’età di 87 anni. Da tempo le sue condizioni di salute erano precarie, ma non aveva mai perso la forza dello spirito che l’aveva sempre contraddistinta.

Palermo perde una donna straordinaria, un punto di riferimento. Letizia Battaglia era un simbolo internazionalmente riconosciuto nel mondo dell’arte, una bandiera nel cammino di liberazione della città di Palermo dal governo della mafia.

Leoluca Orlando, sindaco di Palermo

Vita privata e impegno politico di Letizia Battaglia

Letizia Battaglia aveva tre figlie, nate dal suo primo matrimonio: Cinzia, Shobha e Patrizia Stagnitta. Nel corso della sua carriera, è sempre stata impegnata nel politico e nel sociale, prendendo apertamente posizione sulle tematiche emergenti e senza mai nascondersi. Risoluta e dinamica, ha avuto sempre il coraggio delle sue idee.

Nel 1979 cofonda il Centro di Documentazione “Giuseppe Impastato”. Si occupa anche di politica, a cavallo degli anni Ottanta e Novanta. Diventa consigliera comunale con i Verdi, assessore comunale di Palermo con la giunta Orlando.

Terminato l’incarico, lavora anche come consulente esterna per il carcere. Nel 1991 diviene deputata all’Assemblea regionale siciliana con La Rete, nel corso della XI Legislatura. In questa legislatura è la vice presidente della Commissione Cultura. Nel 2012 si candida per Sel alle comunali, ma non viene eletta.

In diverse occasioni è protagonista di documentari e film. Nel 2005 partecipa al film-documentario “In un altro paese”, diretto dal regista Marco Turco. Qui racconta la sua esperienza di fotografa nella Palermo degli omicidi di mafia.

Un anno dopo, nel 2006, viene proiettato a Milano il film-documentario per la Tv svizzera di Daniela Zanzotto “Battaglia – una donna contro la mafia”, a lei dedicato. La proiezione avviene nell’ambito del Festival Sguardi Altrove.

Sky Arte HD, nel 2014, proietta il documentario “Letizia Battaglia – Amoreamaro” per la regia di Francesco Raganato. Compare anche nel lavoro di Franco Maresco “La mafia non è più quella di una volta”, presentato alla 76esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il regista inglese Kim Longinotto, nel 2019, realizza il documentario “Shooting the mafia”, in cui si raccontano vita e carriera di Letizia Battaglia.

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