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L'ex attaccante del Palermo Kyle Lafferty ha raccontato alla "BBC" il suo dramma con il gioco d'azzardo. Era il 20 febbraio del 2016: era in forza al Norwich quando decise di scommettere su una partita. "Avevo avuto delle vincite il giorno prima, quindi avevo dei contatti con me. Sapevo che scommettere sul calcio era contro le regole, ma quando hai una dipendenza dal gioco vuoi solo vincere quei soldi. Era sbagliato, lo so, ma l’ho fatto comunque. La pena poteva essere ancora più dura, ma sono stato onesto con il giudice e questo mi ha facilitato le cose. La FA mi ha aiuto molto, ho parlato con una clinica e facevo terapia con uno psicologo ogni due settimane. Eppure, lo facevo in modo sbagliato: in quei casi, infatti, dai l’impressione che ti vuoi far aiutare ma dopo mezz'ora sei già a scommettere di nuovo".

Il racconto va avanti: "A metà della mia avventura con i Rangers, non avevo niente di meglio da fare che andare a scommettere al termine degli allenamento oppure farlo direttamente online. Scommettere sul calcio mi era vietato, quindi iniziai a farlo sui cavalli anche se fino a quel momento non ne sapevo nulla. Mi informavo, cercavo indizi e poi scommettevo. Ogni giorno lo facevo su qualsiasi cosa: dai cavalli ai cani, fino alle roulette online. Ci sono state occasioni in un cui ho perso somme molto grandi, ma questo non mi ha mai fermato perché sapevo che in qualche modo avrei recuperato la somma persa. Sono stato fortunato ad avere accanto a me compagni di squadra che hanno capito la mia situazione e hanno cercato di aiutarmi e tuttora lo fanno. Un giorno una società di scommesse ha cercato di aiutarmi. Mi aveva mandato un questionario sul gioco d’azzardo a cui io risposi in modo quantomai onesto. Un giorno andai a caccia e quando tornai vidi che il mio account era stato bloccato. Ho chiamato per chiedere spiegazione e non volevo altro che divorare il ragazzo che mi ha risposto. Ero accecato, solo ora capisco che stava cercando di aiutarmi".

Adesso le cose per Lafferty sono cambiate: "Sono pronto a dire che ho una dipendenza dal gioco d’azzardo. Ora mi sento fortunato a essere con gli Hearts, dove ci sono tante persone che mi sostengono. Quello che fanno per me il presidente Ann e il tecnico Craig, mi fa sentire più forte. Voglio dimostrare che sto qui per ricominciare con la mia vita e la carriera. Non sto dicendo tutto questo per attirare simpatia, so che avrei potuto anche chiedere aiuto in privato. Ho decido di farlo pubblicamente perché voglio essere onesto e perché so che ci sono tanti altri giocatori che sono dipendenti dal gioco d’azzardo, per cui parlare della mia battaglia potrebbe essere utile".