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A tre giorni dalla tragedia aerea che ha causato la morte di 71 persone – devastata la squadra di calcio brasiliana Chapecoense – si continua a lavorare per ricostruire la vicenda, che ha visto anche dei salvataggi al limite del miracoloso. Gustavo Vargas, rappresentante della compagnia aerea LaMia, al quotidiano boliviano "Pagina Siete" parla di responsabilità del comandante, sostenendo che sia stata sua la scelta di saltare la sosta per il rifornimento di carburante a Bogotà, per volare direttamente su Medellin.

A otto miglia dall'aeroporto, quando l'aereo della LaMia stava sorvolando le Ande, l'aereo è rimasto senza carburante e senza elettricità. In un audio pubblicato dalla stampa sudamericana gli ultimi drammatici messaggi con il controllo aereo, in cui il pilota annuncia la condizione estramente critica in cui si trova il velivolo che sta portando. La Chapecoense, che era attesa a Medellin per partecipare alle finali di Coppa America, non ce l'ha mai fatta. Solo sei persone sono uscite vive dal disastro, per una responsabilità che secondo la compagnia è del pilota.

La stessa compagnia ricorda però che non si sta parlando di un neofita, ma piuttosto di un uomo "con molta esperienza, che aveva studiato in Svizzera". Da capire, ora, è perché abbia preso quella decisione di volare direttamente su Medellin.