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mario-incudineQuello di ieri sera a Rometta Marea, non è stato un semplice concerto. C’era tutto: il teatro, la poesia, i veri valori. In una parola: Mario Incudine. Uno spettacolo straordinario che ha tenuto il pubblico romettese “incollato” alla seduta della Villa Martina, dove per la seconda volta ha fatto ritorno il grande artista siciliano, ambasciatore della nostra tradizione nel mondo. Un personaggio, Incudine, che riesce a emozionare, divertire e far riflettere il pubblico. Il contatto umano immediato, quell’innata dote teatrale grazie alla quale da solo riesce a movimentare il palcoscenico e trascinare gli spettatori. Impossibile non farsi trasportare dal ritmo della sua musica.

“Il colore della sua voce, il suo stile interpretativo il suo gesto vocale condensano e distillano per noi l’arte e il sapere di una tradizione, la forza di una cultura, i suoni esplodenti colori di una lingua che trasuda umori, colori, ironie, il privilegio di contaminazioni antiche di una terra di accoglienza, solare e tragica, ricca di umanità travagliata, consumata dalle fatiche, dispersa negli esili, esiliata nelle sue masserie” scrive di lui Moni Ovadia. In quello che è stato un vero e proprio show Mario Incudine ha toccato i temi del lavoro, facendo riferimento anche ai lavoratori della Fiat di Termini Imerese, passando per la lotta alla mafia citando i nomi di Falcone e Borsellino, orgoglio della nostra terra, senza trascurare il tema della violenza sulle donne.

A tal proposito il cantante si è fatto promotore dell’iniziativa “Posto occupato”, partita il 29 giugno proprio dall’anfiteatro della Villa Martina di Rometta (Me), luogo di nascita di Maria Andaloro, editore della rivista online “La Grande Testata” e ideatrice del progetto. La prima fila dell’anfiteatro è stata occupata da un paio di scarpe rosse, da un mazzo di chiavi, da una borsa, posti lì per testimoniare la solidarietà verso tutte quelle donne maltrattate, uccise, nel corpo e nell’anima, da uomini che non conoscono rispetto. Mario Incudine ha sposato in piena l’iniziativa, la quale ha riscosso un successo inaspettato, ottenendo numerosissimi consensi a livello nazionale. Il cantante ha promesso che porterà il simbolo del “Posto Occupato” in tour, per ricordare vittime come Vanessa Scialfa, ennese come lui, uccisa dal suo compagno nell’aprile 2012.

Non sono mancati poi temi quali il Ponte sullo Stretto, affrontato da Mario Incudine con un pizzico di umorismo, per esaltare l’abitudine siciliana del “Lassa e Passa”; un tono ironico per ricordare i tanti nodi irrisolti, oltre la questione del ponte, anche l’annoso problema dei rifiuti. E poi “Lu trenu di lu suli” per fare memoria del disastro di Marcinelle, in Belgio, dove l’8 agosto 1956 in una miniera di carbone morirono degli emigrati italiani. Uno show poliedrico, per tutti i gusti: grandi e piccini hanno apprezzato il Mario Incudine che intrattiene il pubblico alternando sapientemente la riflessione alla goliardia. E’ una musica che tocca nel profondo, e che, come per magia, riesce a creare istantaneamente un’inedita coscienza collettiva siciliana.

Di Antonella Trifirò