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Si sente male la sera di Pasqua dopo aver mangiato sushi in compagnia del marito e del figlio di 5 anni. La donna, 33 anni, è a passeggio per Gatteo (Forlì-Cesena), dove abita, dopo aver mangiato in un locale, lo stesso nel quale il marito aveva accusato un malore. Lui aveva vomitato e si era ripreso. Per lei è andata diversamente: "Mi manca il respiro", sussurra lei al marito una volta a casa. L’uomo allerta il 118 e pensa a un attacco un po’ più intenso di asma, patologia di cui la donna soffre. Lei però sta sempre peggio e una volta in ospedale i medici parlano di "crisi respiratoria acuta". La 33enne morirà il 21 aprile.

Il giorno stesso il marito va dai carabinieri. Fa denuncia, primo atto di un’inchiesta ora in mano al pm della procura di Forlì, che ha indagato il gestore del locale dove la donna cenò la sera di Pasqua. Si tratta di un cinese 37enne. L’accusa è omicidio colposo. Già eseguita l’autopsia. Tutta l’inchiesta ruota intorno all’esito dell’esame, che arriverà tra 60 giorni. Determinante sarà riuscire a scoprire un ipotetico nesso causale tra il cibo ingerito e la morte della donna, che potrebbe in realtà essere deceduta per una "causa biologica" scollegata dalle sostanze ingerite quella sera.

Di certo la vittima non soffriva di intolleranze alimentari clinicamente acclarate. Per poter giungere a un accertamento giudiziario dei fatti più completo possibile, il pm ha attivato anche i carabinieri dei Nas di Bologna, che hanno perquisito il locale e requisito diversi reperti. L’obiettivo è cercare potenziali ingredienti o avariati o non correttamente conservati che potrebbero avere innescato il malore fatale.