Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

01Ferragosto a Messina vuol dire Vara, sebbene quest’anno la celebrazione sia stata quanto meno travagliata: non è un mistero, infatti, che lo spettro del default finanziario abbia palesemente minacciato la riuscita della manifestazione. Eppure, grazie allo sforzo congiunto dell’Amministrazione e dei privati, anche quest’anno da Messina si è levato in alto il grido “Viva Maria”. Un grido scandito al cielo, mentre l’immensa struttura sfilava per le vie della città reggendosi esclusivamente sulle devote gambe dei suoi fedeli scalzi.

Fra le autorità presenti al corteo, sin dalla partenza a piazza Castronovo, si è registrata la presenza del Sindaco, Renato Accorinti, del Commissario straordinario alla Provincia, Filippo Romano, degli assessori CucinottaIalacqua e Perna, dei consiglieri CarreriGioveni eBarrile. Solo in un secondo momento, innanzi alla sede della Capitaneria di Porto, sono sopraggiunti l’assessore Cacciola e l’assessore Panarello. Fra le assenze importanti, quella del Prefetto Trotta ha naturalmente colpito l’attenzione degli osservatori, ivi considerata l’importanza dell’evento nella vita cittadina ed il passaggio della macchina votiva di fronte al Palazzo del Governo.

Per quanto concerne gli aspetti tecnici della manifestazione, la sfilata dei tiratori ha mostrato qualche anomalia: si è parlato di “tappo”, indicando con questo termine un numero incongruo di devoti alle funi. L’impressione del sottoscritto, presente sul campo, è che si siano aggregati, in corso d’opera, persone vestite come tiratori, ma non autorizzate ad esercitare tali mansioni in virtù dello sforzo compiuto dalle istituzioni per evitare inquinamenti da parte della criminalità. E’ un’impressione, ripeto, e nulla intende togliere al lavoro delle forze dell’ordine, encomiabili nel garantire sicurezza e nel tentare di costituire un argine umano a protezione della Vara.

(Foto di Giuseppe Lombardo)

Strettoweb