Marina La Rosa e la sua identità messinese, che, dice, è diversa da quella siciliana. La ex gatta morta del Grande Fratello, è stata la protagonista dell’ultimo episodio del podcast di Luca Casadei, “One More Time”. La messinese ha fatto un viaggio indietro nel tempo per raccontare le sue origini della città dello Stretto. “Essere messinesi è un po’ diverso dall’essere siciliani. Messina è una realtà a parte che ha sempre cercato di avere una sua identità forte perché è una città sempre di passaggio. La gente non va a Messina, la gente passa da Messina. Negli ultimi anni si è evoluta, purtroppo politicamente non ha avuto grandi fortune, però negli ultimi anni stiamo vedendo dei piccoli risultati”, ha detto l’ex concorrente del primo storico “Grande Fratello”.
La vita dopo il “Grande Fratello”, Mi sentivo una lobotomizzata”
Durante l’intervista con Luca Casadei, Marina La Rosa ha parlato della sua esperienza al “Grande Fratello” e di come la sua vita sia stata stravolta a causa del reality. “Andando in albergo ho pensato: ‘Finalmente domani mattina torno a casa’. Invece in albergo c’erano direttori di rete, produttori, l’ufficio stampa del programma, trucco, parrucco. All’epoca c’era Giorgio Gori ma io non sapevo neanche chi fosse. Volevo andare in stanza, entro e c’era già un set per un servizio fotografico nella vasca da bagno. Mi sentivo una lobotomizzata che non poteva scegliere, era tutto già organizzato. In quel momento non ero presente, facevo tutto quello che mi dicevano di fare. Era tutto surreale. Volevo tornare ma l’ufficio stampa del programma mi ha detto che era non era possibile. Ho fatto le copertine di tutti i settimanali. Era un parco giochi divertente, però come quelle giostre antiche di quei vecchi circhi abbandonati che a volte si bloccano. C’era l’uno e l’altro, era tutto abbastanza dissonante”.
I 150 milioni di lire per il calendario
Tornata in Sicilia, l’ex Gieffina ha raccontato di aver ricevuto una telefonata del produttore del “Grande Fratello” che l’ha informata che la volevano per il calendario di “Max”: “Ero una ragazzina felice. Io che mi sono vista sempre come una donna piatta, senza seno, senza forme, mi sentivo molto gratificata”. Il guadagno fu di 150 milioni di lire. “Tutti facevano le serate nelle discoteche – ha raccontato – io non avevo tempo perché ero sempre tra Milano e Roma a fare copertine, servizi, interviste, ospitate in tv. Una volta vado a farne una in una discoteca vicino Milano. Salgo in consolle, il dj dice il mio nome, urla di ogni tipo. Poi mi siedo su in divanetto, mi offrono dello champagne, faccio due foto, due autografi e torno a casa con 50 milioni, cash, per un’ora del mio tempo. Ne ho fatte poche, ho detto di no a dei soldi molto facili”.
Il Capodanno da 150 milioni
“Mi sentivo veramente a disagio – ha rivelato l’ex gieffina – Mi ricordo un Capodanno, ho fatto una doppietta, due discoteche in una sera festeggiando su uno stradone dove c’erano anche le prostitute stappando una bottiglia a mezzanotte. Una scena da cinema, un po’ felliniana. Sono tornata a casa con 150 milioni. Ero con una mia amica, in albergo stavamo in silenzio e guardavamo questi soldi”.
Riflessioni sul denaro, “Non faccio cose che non mi piacciono”
Marina La Rosa ha anche parlato della sua filosofia riguardo al denaro, dicendo che se non le piace una cosa non la fa, indipendentemente dal compenso offerto. “Non riesco a fare delle cose che non mi piacciono. Mi puoi offrire una barca di soldi ma se non mi piace una cosa non la faccio. O mi puoi offrire una cosa figa che mi piace e la faccio gratis”, ha dichiarato. Inoltre, ha rivelato di non aver comprato una casa con i soldi guadagnati, ma di averli spesi in esperienze di vita, sue o altrui.
L’incontro con l’ex marito Guido Bellitti
Marina La Rosa ha anche raccontato la storia d’amore con l’ex marito Guido Bellitti: “Lo conosco nel 2005 a Favignana. Non sa chi sono perché vive fuori dall’Italia. Ogni tanto passava da Roma. Per un anno è stata una relazione molto superficiale. Lo switch è quando lui mi propone di fare un viaggio, andiamo in India e io perdo la testa. Mi innamoro di lui perdutamente. Poi ha deciso di vivere a Roma, aveva anche uno studio lì. Abbiamo deciso di vivere insieme. Dopo un paio d’anni di convivenza nasce il nostro primo figlio, Renato. Lo abbiamo cercato. Un anno e mezzo dopo arriva il secondo, Gabriele. Tutto magico, tutto meraviglioso ma tutto finisce nella vita”. Ora la siciliana Marina La Rosa, dopo essersi laureata in Psicologia, desidera completare il percorso per poter esercitare la professione.