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Non solo malasanità: anche in Sicilia esistono strutture ospedaliere d’eccellenza, capaci di distinguersi nel panorama sanitario nazionale.

Lo conferma la classifica 2025 dell’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza (ITQF), che ha analizzato oltre 1.400 ospedali italiani per individuare i migliori, pubblici e privati convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale.

Tra le prime 100 posizioni, spiccano tre ospedali siciliani, tutti nella parte alta della classifica.

Chi sono i tre ospedali siciliani nella top 100?

A portare in alto la bandiera siciliana è innanzitutto l’Ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, che si piazza al 23° posto a livello nazionale.

A seguire, due strutture palermitane: l’Arnas Civico Di Cristina Benfratelli, in 26ª posizione, e l’Ospedale Buccheri La Ferla, al 39° posto.

Si tratta di un risultato significativo, soprattutto considerando le croniche difficoltà che affliggono la sanità siciliana: carenze di personale, disparità territoriali e problemi infrastrutturali.

Eppure, queste tre realtà riescono a distinguersi per qualità delle cure, efficienza organizzativa, attenzione al paziente e innovazione.

Perché sono stati premiati

Lo studio, intitolato “Ospedali di Eccellenza”, si basa su un’analisi approfondita che include dati pubblici del Piano Nazionale Esiti e un questionario ad hoc somministrato a pazienti, medici e operatori sanitari. Non si tratta solo di statistiche: a fare la differenza sono anche percezione, reputazione e qualità del servizio a 360 gradi.

Il Sant’Elia di Caltanissetta ha ottenuto la valutazione di eccellente per il trattamento medico e ottimo per l’igiene e i servizi al paziente. L’Arnas Civico di Palermo brilla invece per reputazione e qualità delle cure, entrambe giudicate eccellenti. Il Buccheri La Ferla si distingue per la reputazione, considerata eccellente, e per un buon livello complessivo nel trattamento medico.

I reparti di punta

Il report va oltre la classifica generale e analizza anche le performance nelle singole aree mediche. L’Arnas Civico di Palermo ottiene ottimi risultati in:

  • Cardiologia: eccellente per reputazione e trattamenti;
  • Gastroenterologia: eccellenza in trattamento, igiene, qualità e ricerca;
  • Urologia e Ginecologia: eccellenza sia nella reputazione che nelle cure.

Il Buccheri La Ferla, sempre nel capoluogo siciliano, eccelle in:

  • Cardiologia: alta reputazione, qualità e standard igienici;
  • Urologia: eccellenza nei servizi, igiene e trattamenti;
  • Ginecologia: giudizio eccellente su tutti gli indicatori.
Ospedale

Inoltre, tra le migliori strutture specializzate per singole discipline, figurano anche altri ospedali siciliani: per la Cardiologia troviamo l’Ismett, il Maria Eleonora Hospital, il Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo e il Giovanni Paolo II di Ragusa.

Per Ginecologia entrano in classifica anche l’Humanitas Istituto Clinico Catanese e, di nuovo, il Giovanni Paolo II di Ragusa.

Un segnale di speranza

In un contesto spesso segnato da difficoltà e sfiducia nel sistema sanitario, questi riconoscimenti rappresentano una boccata d’ossigeno. Dimostrano che anche in Sicilia è possibile offrire sanità di qualità, con standard elevati e attenzione reale al benessere del paziente.

Questa classifica non è solo un motivo di orgoglio, ma anche una bussola utile per chi deve scegliere dove curarsi. E soprattutto, è un richiamo per le istituzioni: sostenere queste eccellenze non deve essere un’eccezione, ma la regola per garantire una sanità pubblica più equa ed efficace.

Foto da Depositphotos.com