Quali sono le migliori “steakhouse” d’Italia? A rispondere alla domanda è Braciamiancora, grande network digitale dedicato al mondo della carne, che ha stilato una classifica dei 21 migliori locali italiani. La Sicilia trova spazio tra i primi 10: scopriamo insieme qual è il ristorante selezionato.
A conquistare il primo posto della classifica delle 21 migliori steakhouse è un ristorante di Bergamo, cioè la Braseria di Orio Sotto, dello chef patron Luca Brasi. In generale, la Lombardia è la regione con il maggior numero di locali premiati.
Sul podio anche I due Cippi di Saturnia (Grosseto) e il ristorante Bifrò di Torino. La Sicilia entra nella Top 10 con una sorpresa, che si trova a Panarea: si tratta del ristorante da Antonio Il Macellaio. Proprio alle Isole Eolie, nel regno del mare, si trova un’eccellenza della cucina carnivora.
Per quanto riguarda i criteri della scelta, l’elenco tiene in conto eccellenza, ricerca e qualità, ma anche studio quotidiano di un mercato in costante evoluzione e capacità di comunicare una categoria merceologica, la carne, che negli ultimi anni è stata spesso al centro di polemiche e strumentalizzazioni.
“Il mondo della ristorazione carnivora, che in Italia è seguito da tantissimi appassionati, non aveva ancora la sua classifica delle eccellenze. Ci abbiamo pensato noi a stilare l’elenco delle migliori 21 steakHouse italiane”, dice Michele Ruschioni, giornalista e fondatore di Braciamiancora, un network verticale sul mondo della carne.
“Abbiamo deciso di rendere pubblici i parametri con i quali abbiamo stilato la classifica, cosa questa inusuale quando si fanno delle classifiche tra ristoranti”, continua Ruschioni. “Tra gli elementi principali c’è la filosofia che spinge un locale a scegliere una referenza di carne piuttosto che un’altra, abbiamo cercato poi idee innovative nell’interpretare il menu carnivoro che trovassero il plauso del pubblico”.
“Una particolare attenzione è stata poi rivolta ai dispositivi di cottura usati, alla qualità del carbone o della legna scelti per fare la brace, e alle capacità degli chef di eseguire delle cotture perfette, alla ricchezza della cantina. Un focus preciso è stato poi rivolto ai coltelli con i quali i clienti possono tagliare le loro amate bistecche. Per i carnivori il coltello ha una importanza fondamentale”, prosegue Ruschioni.
“Insieme al mio staff abbiamo supervisionato oltre 300 steakhouse e macinato oltre 3mila km su e giù per l’Italia, per noi può definirsi steakhouse quel ristorante che può proporre bistecche XL, quindi superiori al chilo, di due o più razze diverse. Se poi la cottura avviene su brace di legna ancora meglio”, conclude.