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Minaccia di morte il sindaco perché non vuole che il palco venga montato lontano dal suo bar. Per il 53enne Mario Campailla, detto Mariu 'u checcu, la struttura che doveva servire per degli spettacoli in piazza Fonte Diana doveva essere montata in prossimità del bar che gestisce insieme alla compagna: in questo modo i suoi clienti si sarebbero goduti gli eventi organizzati dal Comune di Comiso.

Dapprima Campailla aveva minacciato gli operai, che impauriti avevano interrotto i lavori. Le sue frasi in dialetto stretto erano inequivocabili:

Se montate il palco vi uccido tutti, a partire dal sindaco. Tanto, prima che arrivi la volante vi ho già uccisi tutti.

Poi l'uomo, già in carcere per associazione mafiosa in quanto ritenuto capo della stidda di Comiso e per questo sorvegliato speciale, si è presentato dal sindaco, Filippo Spataro, al palazzo della città:

Non fare montare il palco altrimenti lo incendio. Devi avere timore a uscire di casa, tanto io della galera non ho paura.

A questo punto è scattata la denuncia che ha portato la squadra mobile ad arrestare il pregiudicato per la seconda volta da aprile. E l'uomo avrebbe sopraggiunto: "Non finisce così". Per il momento, però, è rinchiuso nel carcere di Ragusa.