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Per due anni una ragazzina oggi 16enne è stata costretta ad avere rapporti sessuali da due coetanei che la minacciavano di pubblicare online foto e video compromettenti. Alla fine la giovanissima vittima è uscita dall'incubo confidandosi con un'amica e denunciando ai carabinieri. Arrestati due minorenni con le accuse di riduzione in schiavitù, violenza sessuale di gruppo e cessione di sostanza stupefacente.

La ragazza si è rivolta agli investigatori su consiglio di una coetanea, cui era riuscita a raccontare solo in parte il suo dramma. Duravano da mesi i ricatti condotti contro di lei dal gruppo, che usava l’arma del telefonino per costringerla al silenzio dopo le ripetute violenze. La madre era completamente ignara del dramma. I minori coinvolti, oggi 17enni, tra le altre cose devono rispondere di pornografia minorile, violenza privata, atti persecutori e di cessione di sostanza stupefacente aggravata dalla minore età di chi l’ha ricevuta.

Tutto iniziò nell’estate 2016. La ragazzina iniziò una relazione con un adolescente poco più grande di lei. Gli approcci furono ripresi con un cellulare a sua insaputa. A quel punto il giovane ha iniziato a ricattare la ragazzina costringendola ad altri rapporti. Prima con lui, poi con altri ragazzi. In una di quelle circostanze l’hanno anche fatta fumare girando altre scene.